the collage post Foto di WikimediaImages da Pixabay

Il dio Apollon Karneios è strettamente associato agli Iperborei, una popolazione mitologica che si credeva abitasse in una terra caratterizzata da abbondanza e pace. Il nome celtico “Belen” è a esso collegato, suggerendo una connessione profonda con Apollo.

I nomi Karneios e Kronos condividono una radice comune, la quale esprime potenza e elevazione. Kronos, identificato con Saturno, è considerato non soltanto una figura malefica, ma anche il sovrano dell’età dell’oro, un periodo di prosperità che si identifica con l’epoca iperborea. In tal senso, si manifesta una tensione tra l’aspetto benefico di Kronos e la sua connotazione negativa, emersa in seguito alla sua associazione con la perdita del paradiso iperboreo. Si ipotizza che, in origine, questi nomi rappresentassero una medesima potenza, le cui qualità siano state distinte nel corso del tempo.

Il culto di Karneios è intimamente legato alle montagne sacre e ai simboli di stabilità e potenza, quali le pietre e le corna. Le corna, in particolare, simboleggiano il potere e l’autorità e sono altresì connesse al sole e alla luce. Esse possono rappresentare un significato solare, come nel caso delle corna di ariete, o lunare, come nelle corna di toro. Questi simboli evocano l’idea di potere, protezione e divinità.

Inoltre, si fa riferimento a piante spinose come simboli di potenza, suggerendo un legame profondo tra le armi animali, come le corna, e le armi vegetali, come le spine, entrambe evocative di elevazione e raggiungimento di vertici. René Guénon sottolinea l’importanza dei simboli e delle divinità nel contesto della tradizione celtica, evidenziando le loro connessioni con le tematiche di potenza, autorità e l’aspirazione verso principi superiori.

0Shares