The collage post Foto di Eduardo Castro da Pixabay

Il concetto di “Terra Santa”, con particolare riferimento agli ordini cavallereschi, tra cui i Templari, riveste un significato storico e spirituale di grande rilevanza. Gli ordini cavallereschi, in particolare i Templari, sono noti per il loro ruolo di custodi della Terra Santa, un territorio che, per i cristiani e gli ebrei, coincide in gran parte con la Palestina. Questo compito è indissolubilmente legato alle Crociate, ovvero alle guerre religiose intraprese con l’intento di riconquistare queste terre sacre.

È importante notare, tuttavia, che il termine “Terra Santa” non si limita esclusivamente all’area geografica della Palestina. Anche altre organizzazioni storiche, come gli Assassini, un gruppo di guerriglieri attivi nel Medioevo, e le entità russe, si sono autoproclamate custodi di una “Terra Santa”. Tali associazioni rivelano una molteplicità di significati e interpretazioni legati a questo concetto, suggerendo che esistano varie visioni della “Terra Santa”.

Quest’ultima può assumere significati sia concreti che simbolici, venendo considerata un centro spirituale di suprema importanza religiosa e morale, non solo per i cristiani, ma per diverse tradizioni religiose. In molte culture, essa è vista come una sorta di “centro del mondo”, rappresentante l’origine spirituale di innumerevoli tradizioni. Diversi popoli interpretano la loro “Terra Santa” come simbolo di un principio spirituale superiore; gli ebrei, ad esempio, denunciano il legame tra la loro “Terra Santa” e l’idea della “Shekinah”, che rappresenta la presenza divina.

Si può affermare che esista un “Centro Supremo” da cui derivano tutte le terre sante. In questo contesto, i Templari giocano un ruolo cruciale nel mantenere vivi i legami tra le tradizioni spirituali primordiali e le loro evoluzioni successive, fungendo da custodi e mediatori. Attualmente, i veri custodi della tradizione spirituale e del sacro sono coloro che si dedicano a proteggere e trasmettere valori e conoscenze spirituali. I Templari, in particolare, incarnavano questa dualità di essere guerrieri e monaci, unendo le funzioni militari a quelle religiose.

La distruzione dell’Ordine dei Templari nel XIV secolo ha rappresentato una frattura nelle comunicazioni spirituali, sfociando in una significativa perdita di connessione con gli ideali originali. Tuttavia, si nutre la speranza che in futuro possa avvenire il ripristino di tali comunicazioni, permettendo di tornare a condizioni più “normali”.

Un altro luogo d’importanza storica legata al mito del Santo Graal è Glastonbury, dove si narra che Giuseppe di Arimatea, una figura chiave nel Cristianesimo, sia giunto in Gran Bretagna e si sia stabilito in questa località. La storia di Glastonbury presenta numerose complessità, in particolare per quanto riguarda il legame con l’isola leggendaria di Avalon. Le confusioni riguardanti queste località potrebbero derivare da antiche pratiche rituali e tradizioni religiose.

In Glastonbury si fa menzione di un antico “tempio stellare”, costruito presumibilmente in epoca preistorica, progettato in modo tale da rappresentare le costellazioni visibili nel cielo, creando un grande disegno circolare che riflette la volta stellata. L’autore suggerisce che la disposizione di Glastonbury e le storie dei Cavalieri della Tavola Rotonda possano racchiudere un significato più profondo legato al simbolismo zodiacale, dove i cavalieri stessi rappresentano varie costellazioni.

Nell’ambito del presunto zodiaco di Glastonbury, sembra mancare il simbolo della Bilancia: quest’assenza potrebbe indicare che l’interpretazione dello zodiaco in questa località si discosti dalle convenzioni astrologiche contemporanee. Si fa poi riferimento all’origine del simbolismo zodiacale e alla sua possibile connessione con i Fenici, un antico popolo del Mediterraneo noto per la sua cultura navale e commerciale. Un termine di rilievo fornito al riguardo è “Eliopoli”, che significa “città del Sole”, riconducibile a tali simbolismi.

Particolare menzione viene fatta di un uccello identificato con il segno dell’Acquario, individuato come una Fenice, simbolo di rinascita e immortalità. Questo uccello potrebbe presentare legami con diverse tradizioni spirituali. Il simbolismo dell’uccello, insieme alle connessioni con la Fenice e il Graal, affronta temi universali quali vita, morte e rinascita.

In un contesto diverso, A.M. Hocart discute la struttura sociale delle caste in India, evidenziando come queste siano organizzate in relazione ai punti cardinali e ai cicli delle stagioni. Secondo questo autore, le quattro caste – Brahmani (sacerdoti e studiosi), Kshatriya (guerrieri e nobili), Vaishya (commercianti e agricoltori) e Shudra (lavoratori e servitori) – sono disposte in modo circolare all’interno delle città, con ciascuna casta associata a un punto cardinale e un elemento naturale. Questa disposizione non solo riflette il ciclo annuale e i segni zodiacali, ma evidenzia anche l’idea di stabilità, rappresentata dalla forma quadrata o circolare della città. Tale organizzazione delle aree sociali trova riscontro in altre culture, come ad esempio negli accampamenti ebraici, dove le tribù venivano disposte in base ai punti cardinali.

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