
The collage post Foto di Nghang Vũ da Pixabay
Il “linguaggio degli uccelli” è un concetto presente in numerose tradizioni religiose e culturali, viene giudicato misterioso e non deve essere interpretato letteralmente. Al contrario, esso deve essere visto come una manifestazione di una conoscenza profonda e sacra. Questo linguaggio rappresenta una particolare forma di comunicazione che consente di rivelare verità spirituali.
In molte tradizioni, come ad esempio nel Corano, figure di spicco come Salomone vengono descritte come in grado di comprendere tale linguaggio, simbolo di una connessione con stati superiori dell’essere. Gli uccelli, in questo contesto, sono frequentemente utilizzati come simboli di angeli o entità spirituali. La comprensione del linguaggio degli uccelli implica, pertanto, la possibilità di entrare in contatto con dimensioni elevate della realtà, svelando profondi simbolismi.
La lotta contro il drago viene interpretata come una conquista spirituale, rappresentativa della ricerca dell’immortalità. Questa vittoria porta a una reintegrazione nel “centro dello Stato umano”, un simbolismo che esprime l’armonia con le forze superiori dell’universo. Il linguaggio degli uccelli può essere considerato come una configurazione delle gerarchie spirituali e un riflesso della battaglia tra forze benevole, rappresentate dagli angeli, e forze maligne, simboleggiate dai demoni.
Si suggerisce, inoltre, che le lingue sacre, includendo il linguaggio degli uccelli, possiedano una qualità ritmica capace di rendere particolarmente potente la comunicazione con il divino. Nella tradizione islamica, si afferma che Adamo parlasse in un linguaggio ritmato, simile a quello degli angeli. In questo contesto, la poesia è considerata una forma antica di comunicazione sacra, interpretata come una traduzione di verità divine. Sebbene nel corso del tempo il significato e l’uso della poesia possano essere degenerati, le sue origini rappresentano un’importante modalità di espressione spirituale.
Si sottolinea, infine, che deridere queste antiche conoscenze come superstizioni costituisce un gravissimo errore. Le civiltà antiche avevano una consapevolezza profonda del linguaggio simbolico, ricco di significati e connessioni spirituali, il quale continua a mantenere la propria rilevanza e valore negli studi spirituali contemporanei. Pertanto, il linguaggio degli uccelli deve essere riconosciuto come un simbolo di connessione con il divino e come strumento per la comprensione spirituale e la comunicazione tra stati elevati dell’esistenza. È fondamentale recuperare il significato di questi antichi insegnamenti, evitando di considerarli semplici superstizioni.