The collage post Foto di Michael Kauer da Pixabay

In questi giorni mi sono imbattuta in un commento nel quale si affermava che Platone sia il primo comunista della storia. Ho contattato l’autore del messaggio e gli ho chiesto dove avesse trovato tale tesi e l’autore del post non mi ha risposto.

Ci sono elementi nelle idee di Platone che possono sembrare simili a quelli del comunismo moderno, i fondamentali filosofici, le aspirazioni e le implementazioni pratiche differiscono notevolmente. Platone non è il primo comunista della storia, ma piuttosto un pensatore che ha posto interrogativi fondamentali sulla giustizia, la politica e la società.

Platone nella sua opera La Repubblica parla di abolizione della proprietà privata ai governanti. Quindi la proprietà è vietata solo ed esclusivamente ai governati perché non ci sia un conflitto d’interesse. Mentre alle altre categorie è concessa la proprietà privata. Questo è un approccio di comunismo limitato che non ha nulla a che fare con il comunismo moderno, che tende a mirare a un’eguaglianza totale nel possesso e nella distribuzione delle risorse.

Platone sostiene che esistono ideali universali e forme perfette (le idee) e crede che soltanto i filosofi siano in grado di accedervi. Il comunismo moderno si basa su una critica materiale della storia e della società, focalizzandosi su dinamiche e classi sociali piuttosto che su idee trascendenti.

Platone parla di un’ugualianza tra i guardiani, ma mantiene una rigida divisione tra classi, guardiani, ausiliari e produttori. Il comunismo moderno elimina le classi sociali e promuove una società senza gerarchie economiche.

Come potete notare, Platone non è il primo comunista della storia, ma tocca dei temi che verranno sviluppati in seguito dal comunismo moderno.

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