
The collage post Foto di Myriams-Fotos da Pixabay
René Guénon affronta temi di simbolismo spirituale e cosmologico, in particolare legati al concetto di “sùtrâtmâ” (il filo che collega tutti i mondi) e alla rappresentazione di questi mondi attraverso l’immagine di una collana di perle, il rosario.
Il sùtrâtmâ è descritto come un “filo” che unisce e collega tutti i mondi, sia macrocosmici che microcosmici. Questo filo rappresenta la connessione tra diversi stati di esistenza; senza di esso, i mondi non potrebbero esistere in modo coeso e reale. È una sorta di principio ordinatore dell’universo.
Ogni mondo è rappresentato come una sfera, con un asse che attraversa e collega i poli opposti. Questo simbolismo serve a illustrare l’idea che ogni stato di esistenza è solo una parte di un’applicazione più ampia della manifestazione universale. L’asse di ogni sfera non è solo riferito a quell’unico mondo, ma è parte di un asse universale che tiene insieme tutte le manifestazioni.
Il testo chiarisce che la direzione verso il “basso” non si limita alla materia; esiste anche una discesa verso livelli più sottili di esistenza. Questa distinzione è fondamentale per non confondere lo psichico (relativo al piano mentale) con lo spirituale (che si riferisce a stati più elevati o divini).
I mondi rappresentano cicli e i loro stati sono interconnessi in una sequenza temporale. Ogni stato rappresenta un ciclo di esistenza, e c’è un progressivo passaggio da uno stato inferiore a uno superiore. Questo è visto anche nel contesto del tempo, in cui eventi passati sono legati agli stati presenti.
La catena dei mondi è paragonata a un rosario, dove ogni grano rappresenta un mondo e il filo rappresenta il sùtrâtmâ. La dimensione ciclica del rosario (numero di grani) riflette la natura ciclica dei mondi. In diverse tradizioni, il numero dei grani varia (ad esempio, 108 nell’induismo), ma ogni numero ha un significato simbolico profondo.
Il testo esplora anche l’idea che origine e fine non siano separate; si influenzano reciprocamente e si incontrano in un punto unico, simboleggiando l’unità del tutto. Questo punto è considerato non solo il termine di un viaggio, ma anche la sua essenza.
Il concetto di circonferenza allude alla totalità dell’esperienza, mentre il centro rappresenta l’essenza, da cui tutto scaturisce. Tutto ciò allude all’idea che, sebbene esistano molteplici modalità di esistenza, tutte riconducono a un asse centrale che è la fonte di tutto.
Infine, si enfatizza che il numero 100 (o 99 grani più uno) rappresenta una totalità che trascende le manifestazioni individuali dei mondi, focalizzandosi invece su una realizzazione dell’unità dell’essenza divina. In ultima analisi, il rosario e la catena dei mondi servono a esprimere visivamente una realtà metafisica che parte dalla molteplicità per arrivare all’unità.
Questo uso del simbolismo, del rosario e della catena dei mondi invita a riflettere sulla propria esistenza e sul significato delle connessioni spirituali nel contesto della totalità universale.