THE COLLAGE POST Foto di Klaus Dieter vom Wangenheim da Pixabay

I termini vegetariano, pacifista, sostenibilità oggi sono termini comuni, ma che hanno origine nello stile di vita che veniva condotto a Monte Verità agli inizi del ’900.

Occorre fare una premessa storica prima di addentrarci nell’argomento per comprendere meglio come nasce Monte Verità. Alla metà del XIX secolo la ragione domina il mondo e con la rivoluzione industriale l’uomo concepisce la natura come pura materia privandola del suo spirito. Il degrado sociale, l’impatto ambientale, la prevaricazione economica portarono i riformatori a cercare una terza via per allontanarsi dalla città.

Pertanto gli artisti e filosofi costruiscono delle comunità per avere un contatto con la natura selvaggia. Tra queste comunità abbiamo Monte Verità.

Ida Hofmann e Henri Oedenkoven nel 1900 fondarono una collina cooperativa battezzata con il nome Monte Verità.

I fondatori si stabilirono sul monte avviando il loro esperimento di collina vegetariana e naturista dove strutturare una società e un’esistenza quotidiana su nuove basi. Essi vestivano con abiti della riforma confezionati con tessuti naturali come cotone, lino e senza cinture e corsetti lavoravano la terra e si prendevano cura del corpo con esercizi di euritmia e bagni di sole integrale.

Nel 1902 viene costruita la casa centrale dove vi è il ristorante vegano e la panetteria destinata ai clienti del sanatorio.

Gli ospiti del sanatorio furono numerosi e tra loro c’erano artisti, filosofi o persone che condividevano le idee dei fondatori o semplicemente per rilassarsi.

Nei primi decenni del ’900 Monte Verità è un rifugio spirituale e creativo per gli artisti filosofi come Rudolf Von Laban, Isadora Duncan, Jean Arp e Paul Klee, Hermann Hesse e Jung.

Il progetto era una commistione di sentimenti romantici, anarchia, filosofia della natura e scienza sacra.

Le pratiche quotidiane condotte a Monte Verità erano: l’alimentazione vegana, elioterapica, il nudismo, la ginnastica, la danza e la meditazione.

Nel 1913 Rudolf Von Laban, celebre danzatore e coreografo della danza libera, giunge a Monte Verità e fonda la scuola estiva di arte del movimento. Egli sostenne che la danza fosse un’arte primaria perché nasceva dal semplice gesto.

Dopo la partenza dei fondatori le strutture caddero in rovina e la natura prese possesso del luogo. Dal 1924 al 1926 gli artisti Werner Ackermann, William Werner e Hugo Wilkeas ritornano sul Monte Verità. Gli artisti allestirono numerosi spettacoli e mostre d’arte.

Il barone Eduard von der Heydt diviene il nuovo proprietario di Monte Verità, in cui fece costruire un albergo.

Durante la Seconda guerra mondiale Monte Verità si spopolò e il barone diede le strutture costruite sul monte per rifugiare gli ebrei.

Negli anni ’50 il barone diede Monte Verità al Canton Ticino.

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