
the collage post
Nel 2018 il New York Times affermava che “i glitter sono fatti di glitter”.
Verso gli anni Trenta nel New Jersey il tedesco Henry Ruschmann aveva inventato una macchina che tagliava i materiali in pezzi piccolissimi. Quelli che comunemente chiamiamo glitter sono minuscoli coriandoli derivati da fogli di materiale plastico ricoperti da metalli.
Ai nostri giorni i glitter sono una cosa ben precisa e si distinguono dagli altri pigmenti che danno un effetto scintillante.
Per fare un glitter oggi ci vuole il polietilene tereftalato, lo stesso che si usa per le bottiglie. Le pellicole di pet vengono poi ricoperte su entrambi i lati da uno o più strati di metallo, come alluminio, biodossido di titanio o ossidi di ferro per ottenere effetti e colori differenti.
Negli anni Sessanta le grandi case cosmetiche hanno introdotto sul mercato i glitter.
Nel 2017 i glitter vengono messi sotto accusa perché inquinano l’ambiente.
Nel frattempo alcuni Stati vietano l’utilizzo di micro plastica nei cosmetici perché le microplastiche, una volta disperse nell’ambiente, non possono essere recuperate e riciclate o smaltite correttamente.
Occorre immaginare la plastica come una matrioska in cui all’interno ci sono le microplastiche, che a loro volta ne contengono ancora una con le microplastiche secondarie e una ancora più piccola con le microplastiche primarie.