
The collage post Foto di Julia Schwab da Pixabay
Hansel e Gretel comincia in modo realistico. I genitori sono poveri. Pertanto si preoccupano su come mantenere i due figli e pensano di risolvere la situazione abbandonando i figli nel bosco. La favola ci dice che la povertà e le privazioni non migliorano il carattere della persona; anzi la rendono più egoista, meno sensibile alle sofferenze altrui e quindi incline a commettere cattive azioni.
Hansel e Gretel sono convinti che i loro genitori abbiano l’intenzione di lasciarli morire di fame.
La madre rappresenta per i bambini la fonte di ogni cibo e quindi è lei che ora viene percepita da loro come la persona che li abbandona in una sorta di deserto.
I bambini che sanno di avere un bisogno disperato dei loro genitori, tentano di tornare a casa dopo essere stati abbandonati. La prima volta che i bambini vengono abbandonati, Hansel riesce a trovare la strada di casa. Prima che un bambino abbia il coraggio di affrontare quel viaggio che è l’impresa di trovare se stesso di diventare una persona indipendente mediante la conoscenza del mondo può prendere l’iniziativa solo cercando di tornare alla passività , di garantirsi una gratificazione eternamente dipendente.
La prima volta che vengono abbandonati, Hansel si serve di pietre bianche per ritrovare la strada di casa. La seconda volta egli usa le briciole di pane, che vengono mangiate dalla fauna. L’ansia della fame ha sospinto indietro Hansel, che pensa solo al cibo come unica soluzione del problema.
Hansel e Gretel danno pieno sfogo alla loro regressione orale. La casa di marzapane rappresenta un’esistenza basata sulle soddisfazioni più primitive. Trascinati dalla loro avidità incontrollata, i bambini non pensano minimamente che distruggono quanto dovrebbe dare loro rifugio e sicurezza. La casa di marzapane rappresenta l’avidità orale e l’irresistibile tentazione di assecondarla. La fiaba è il sillabario mediante il quale il bambino impara a leggere la propria mente nel linguaggio delle immagini. Trascinati dalla loro avidità e ingannati dai piaceri della soddisfazione orale, che sembra negare ogni precedente ansia orale, i bambini pensano di trovarsi in paradiso.
La regressione alla primaria condizione paradisiaca di esistenza sopprime ogni individualizzazione e indipendenza. Essa giunge a mettere in pericolo l’esistenza stessa dell’individuo, dato che le inclinazioni cannibalistiche si incarnano nella figura della strega.
La strega, che è una personificazione degli aspetti distruttivi dell’oralità , ha la stessa tendenza a divorare i bambini che a demolire la sua casa di marzapane. Quando i bambini cedono agli impulsi incontrollati dell’Es, simboleggiati dalla loro sfrenata voracità , rischiano di essere distrutti. I bambini mangiano soltanto la rappresentazione simbolica della madre, la casa di marzapane; la strega vuole mangiare i bambini stessi. Questo ci insegna che avere a che fare con i simboli non presenta rischi, diversamente dall’aver a che fare con la cosa reale.
I malvagi intenti della strega costringono alla fine i bambini a riconoscere i pericoli della incontrollata avidità orale e della dipendenza. Per sopravvivere essi devono sviluppare l’iniziativa e rendersi conto che la loro unica risorsa consiste nella progettazione intelligente e nell’azione. Invece di farsi subordinare dalle pressioni dell’Es, devono agire in accordo con l’io. Le fantasie gratificanti devono essere soppiantate da una condotta motivata che si basi su una valutazione intelligente della situazione in cui i bambini si trovano: la sostituzione del dito con l’osso.
Soltanto quando i pericoli insiti nel rimanere fissati all’oralità primitiva con le sue propensioni distruttive sono riconosciuti, si apre la strada a uno studio superiore di sviluppo. Allora salta fuori che la madre buona gratificante era nascosta in fondo a quella cattiva, distruttiva perché ci sono dei tesori da conquistare: i bambini ereditano i gioielli della strega, che diventano preziosi per il loro ritorno a casa.
Gli uccelli mangiano le briciole di pane e quindi impediscono il ritorno a casa dei bambini prima della loro grande avventura. È sempre un uccello che guida i due bambini alla casa di marzapane e solo grazie a un altro uccello riescono a tornare a casa.
Gli uccelli indicano la strada che i bambini devono seguire per ottenere la loro ricompensa.