The collage post
In questa fiaba non è tanto la divisione tripartita della mente umana ad essere simboleggiata, quanto la necessità di familiarizzare con l’inconscio imparando ad apprezzarne i poteri e a sfruttarne le risorse.
Il protagonista, anche se considerato stupido, è vittorioso perché rispetto agli altri va oltre alla superficie delle cose.
Il re aveva tre figli: i primi due erano molto intelligenti, mentre il terzo, Sempliciotto, era considerato stupido. Il re mise alla prova i tre figli: chi vinceva la prova diventava re.
Vinceva la prova il figlio che portava al padre il tappeto più bello. Egli lanciò tre piume e ogni figlio doveva seguire una piuma. La piuma di Sempliciotto si pose subito a terra. Sempliciotto notò che vicino alla sua piuma c’era una botola. Egli aprì la botola e discese le scale.
Quello di soffiare una piuma in aria e di seguirla è un’antica usanza germanica. Il tappeto era il nome dato ai più intricati lavori di tessitura e le Parche intessevano la rete che decideva il destino dell’uomo.
L’addentrarsi nelle tenebre della terra rappresenta una discesa agli inferi. Sempliciotto intraprese questo viaggio nell’interiorità, mentre i fratelli vagano alla superficie.
Sempliciotto discese le scale ed arrivò davanti a una porta che si aprì da sola. Egli entrò in una stanza dove c’era un rospo grosso circondato da rospi piccoli. Il rospo chiese a Sempliciotto cosa volesse. Egli rispose che voleva il tappeto più bello e gli venne dato. Per avere la meglio occorre affidarsi alla natura animale, alle semplici e primitive forze all’interno di noi.
Come nelle altre storie i fratelli del protagonista non sono differenziati fra loro. Essi hanno un Io molto svuotato e separato dall’Es e sono privi di Super-io.
I due fratelli portarono al re dei ruvidi stracci presi da dei contadini e la prova la vinse Sempliciotto. Gli altri fratelli chiesero al re un’altra prova, che consisté nel trovare l’anello più bello. Di nuovo vennero soffiate le tre piume che presero le stesse direzioni. Sempliciotto ricevette l’anello del rospo, mentre i due fratelli presero l’anello di una carrozza. La gara la vinse Sempliciotto. I fratelli chiesero un’altra prova. Quest’ultima prevedeva di portare la ragazza più bella al re. Sempliciotto ricevette dal rospo una rapa vuota gialla a cui erano attaccati sei topolini. Il rospo disse a Sempliciotto di mettere dentro la rapa un ranocchio, così si trasformerà in una ragazza. I fratelli portarono due forestiere.
La gara la vinse Sempliciotto, ma i fratelli protestarono e chiesero al re di fare saltare le ragazze attraverso un cerchio. Le ragazze portate dai fratelli non riuscirono a saltare, mentre quella portata da Sempliciotto superò la prova. Sempliciotto ricevette la corona e regnò a lungo.
I due fratelli vagarono superficialmente e trovarono solo cose grossolane, mentre Sempliciotto ricevette cose straordinarie.
Quando si discende nell’inconscio occorre avere familiarità: è per questo che nella favola ci sono diverse prove. Familiarizzare con l’inconscio non basta, occorre l’azione fondata su tali intuizioni. Per questo nella terza prova Sempliciotto sceglie un ranocchio. È l’amore che trasforma le cose brutte in cose meravigliose.
