
the collage post
Il mito di Ercole si riferisce al principio di piacere al principio di realtà nella vita.
Alla stessa scelta si basa la fiaba dei tre porcellini.
Questa fiaba insegna al bambino della scuola materna che non dobbiamo essere pigri e prendercela comoda, perché altrimenti potremo perire. L’intelligente programmazione e la previdenza unite al duro lavoro ci permetteranno di trionfare anche sul nostro più feroce lupo!
Le case dei tre porcellini simboleggiano il progresso dell’uomo nella storia. Le azioni dei porcellini rivelano un progresso della personalità dominata dall’Es e una personalità sotto l’influenza del super-io, ma sostanzialmente controllata dall’io.
I primi due porcellini costruiscono la loro casa in modo approssimativo e sbrigativo, così da poter giocare per il resto della giornata, vivendo in accordo col principio di piacere. I porcellini più piccoli cercano un piacere immediato senza darsi pensiero per il futuro e per i pericoli della realtà.
Il terzo porcellino ha imparato ad agire in conformità con il principio di realtà. Egli è in grado di rimandare il desiderato del momento dei giochi e agisce conformemente alla sua capacità di prevedere quello che può accadere in futuro. È capace di prevedere il comportamento del lupo.
Ma l’identificazione coi tre porcellini della fiaba insegna che ci sono degli sviluppi nella possibilità di progresso dal principio di piacere al principio di realtà.
Il terzo porcellino mette nel sacco il lupo quando il lupo cerca per tre volte di attirare il porcellino fuori dalla sua casa sicura, facendo appello alla sua avidità orale, ossia proponendogli di fare un’escursione per procurarsi il cibo. Il lupo tenta il porcellino con un furto di mele e alla fine con una visita a una fiera.
Soltanto quando questi sforzi non portano a nulla, il lupo si accinge a irrompere nella casa per ucciderlo. Ma anche questa volta il porcellino ha la meglio sul lupo, che precipita dal camino finendo nell’acqua e diventando cibo per il maiale.
La favola dei tre porcellini indirizza il pensiero dei bambini a uno sviluppo senza dirgli neppure come deve essere.