
THE COLLAGE POST
Giorgia Meloni nasce nel 1977. La madre aveva ventitré anni e una figlia di un anno e mezzo e un compagno con cui non andava d’accordo quando seppe di essere incinta di Giorgia.
Dato che le condizioni familiari non erano delle migliori, avevano quasi convinto la madre di Giorgia ad abortire.
La mattina prima degli esami clinici la donna si chiese se fosse davvero una sua scelta abortire. La risposta che si diede fu no. Pertanto portò avanti la gravidanza.
I nonni materni di Giorgia erano molto rigidi con la figlia e questo aveva portato la madre di Giorgia a cercare una via di fuga con l’uomo sbagliato.
Non a caso dopo che la donna partorì, il padre di Giorgia non andò a prendere la donna in ospedale.
Quando Giorgia era molto piccola il padre decise di partire per le Canarie su una barca di nome Cavallo pazzo e si dileguò dai doveri di padre.
Giorgia ha un buon rapporto con la sorella Arianna, a cui è molto legata.
A quattro anni Giorgia e Arianna diedero accidentalmente fuoco alla casa in cui vivevano. Giorgia e la sua famiglia dopo questo episodio presero tutto e sua madre ricominciò da zero. La donna fece capire alle figlie che non bisognava aver paura di perdere tutto e ripartire da zero.
La madre comprò un altro appartamento, sempre a Roma, nel quartiere Garbatella.
Giorgia andò a vivere vicino ai nonni materni, che sono per lei dei secondi genitori, e la sua vita si svolse tra scuola, parrocchia e casa dei nonni.
Ella è stata una bambina felice e circondata da amore e affetto, anche se la sua famiglia non era tradizionale. La mancanza di comprensione l’ha trovata da persone fuori dalla propria famiglia.
A scuola Giorgia fu vittima di bullismo, ma le forgiò il carattere che le ha permesso di uscire dalla condizione di vittima. La stessa Giorgia ha più volte dichiarato che i nemici sono utili a superare i propri limiti.
Giorgia e Arianna durante l’infanzia e l’adolescenza passarono qualche settimana all’anno con il padre alle Canarie. I contatti vennero meno quando Giorgia aveva undici anni e suo padre le disse che lei e sua sorella non erano la sua priorità, perché c’era un’altra famiglia che aveva appena formato.
Nel 1992, dopo la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giorgia (aveva soli quindici anni e mezzo) sente il bisogno di cambiare il Paese in cui vive e di fare concretamente qualcosa, pertanto si iscrive al Fronte della Gioventù e al Movimento Sociale Italiano.
Il Fronte Giovanile è stato una seconda casa per Giorgia perché si sentiva accolta e capita, dato che le persone che frequentavano quel luogo non arrivavano sempre da situazioni familiari e idilliache. Ella si sentiva utile in quanto faceva parte di un progetto importante.
Uno dei primi compiti assegnati a Giorgia dal Fronte Giovanile fu quello di fare volantinaggio davanti alle scuole, affissione notturna di manifesti e dibattiti politici.
La voglia di cambiare il mondo era così forte per Giorgia e i suoi colleghi che non avevano tempo di pensare a divertirsi nei locali, perché dovevano impegnare il loro tempo libero nella militanza politica.
Giorgia per non pesare sulla propria famiglia incominciò a fare piccoli lavoretti.
L’organizzazione era gerarchica e per salire di grado dovevi dimostrare di essere preparato, avere una buona dialettica, coraggio.
La scelta politica di Giorgia non era ben vista da alcuni docenti che mostravano ostilità nei suoi confronti.
I primi anni di militanza giovanile di Giorgia sono stati spesi all’interno del movimento studentesco, dove era la responsabile delle scuole di Roma.
Ella essendo responsabile di azione studentesca era sempre presente alle assemblee studentesche e interveniva parlando delle varie riforme della scuola.
Durante gli anni del liceo Giorgia era rappresentante di classe e d’istituto, rappresentando al meglio gli studenti, e questo non era ben visto dai docenti che durante l’esame di maturità le fecero un processo per la sua appartenenza politica.
Giorgia aveva appena compiuto ventun anni quando venne candidata al consiglio provinciale di Roma nel collegio della Garbatella. E fu eletta.
I problemi che Giorgia affrontò furono di questioni pratiche come la manutenzione delle strade.
Nel 2004 Giorgia venne eletta presidente di Azione Giovani del movimento Alleanza Nazionale.
Nel 2006, essendo presidente del movimento giovanile, Giorgia venne candidata alla Camera da Fini e vi entrò come deputato. Dal 2006 al 2008 Giorgia fu anche vice presidente della Camera dei Deputati.
Nel gennaio del 2008 il governo Prodi II fu sfiduciato dal Senato e il capo dello Stato Giorgio Napolitano capì che gli Italiani dovevano tornare alle urne.
Il 13-14 Aprile 2008 gli Italiani votarono, vinse la Destra e si ebbe il governo Berlusconi IV. In tale governo Giorgia venne designata Ministro della gioventù.
Nonostante la sua fama crescesse per via del ruolo che ricopriva, Giorgia è sempre stata riservata.
Il governo Berlusconi ebbe una forte scossa con lo strappo tra Fini e Berlusconi. Celebre la frase di Fini a Berlusconi: “Che fai, mi cacci?” durante una trasmissione televisiva.
Negli anni Giorgia acquisì una serie di delle tecniche che la aiutarono sul lavoro.
Per gli interventi a tempo limitato Giorgia prepara un testo mentre quando intervenne in aula con soli dieci minuti preparò una traccia. La bozza le serviva solo per seguire un filo logico e fissare i punti fondamentali che voleva dire.
Per il comizio invece ella si segnò le parole chiavi dei punti da trattare perché poteva parlare quanto voleva.
Scriveva a mano in stampatello su carta a quadretti: per lei era il modo migliore per fissare i concetti. Si portava sempre dietro tre quaderni: quello bianco per scrivere le cose da dire, quello con le cose dette di recente e quello con le cose da fare.
I foglietti che scriveva li divideva per temi. Ogni foglietto era scritto con due colori diversi.
Quando veniva invitata a una trasmissione televisiva, sceglieva abiti che si adattavano alla scenografia.
Il lavoro di Giorgia consisteva nei comizi, nell’attività parlamentare, in televisione, nelle interviste, a girare per l’Italia, elaborare e dettare la linea politica, costruire il programma elettorale, incontrare gli esponenti di categoria e delle associazioni per raccogliere spunti sui problemi e su come risolverli.
Giorgia era sicura che la ricchezza la creano le imprese e i lavoratori; lo Stato può solo ridistribuirla.
Dietro il pensiero politico di Giorgia c’era un laico buon senso, non c’entra nulla il fattore religioso.
Il 12 novembre 2011 Berlusconi si dimise da Presidente del Consiglio perché si sosteneva che lo spread italiano saliva a causa di Berlusconi. Secondo la Destra, tra cui Giorgia, la salita dello spread italiano era una speculazione per far cadere il governo, il quale riteneva l’Italia come una nazione e non una colonia di Francia e Germania.
Fu designato Mario Monti come Presidente del Consiglio. Sia la Sinistra che il Movimento Cinque Stelle festeggiarono la caduta del governo Berlusconi.
La Destra si era riunita per decidere se appoggiare o meno il governo Monti. Giorgia durante tale riunione era in disaccordo.
Alle camere il governo Monti raggiunse la fiducia.
Nel dicembre del 2012 Berlusconi annullava le elezioni primarie per il nuovo segretario del partito. A tali primarie si era candidata Giorgia, che sfidava Angelino Alfano.
Il 16 dicembre, giorno in cui si sarebbero dovute tenere le elezioni primarie, coloro che non erano d’accordo con la decisione di Berlusconi organizzarono una manifestazione chiamata “Le primarie delle idee” all’Auditorium della Conciliazione. A manifestare era presente anche Giorgia, che si rese conto che molti elettori di destra speravano che nascesse un partito nuovo.
Quel giorno insieme a Giorgia era presente Guido Crosetto: i due decisero di andare via dal partito in cui non si rispecchiavano più. Nei giorni seguenti molti politici di destra si aggregarono alla decisione di Giorgia, tra cui Ignazio La Russa.
Il 21 dicembre 2012 nasceva il partito Fratelli d’Italia a quaranta giorni dalle elezioni.
Fratelli d’Italia era nella coalizione di centrodestra. Il risultato delle elezioni del 2013 fu per il partito Fratelli d’Italia una sconfitta, perché erano riusciti a far eleggere 9 deputati e nessun senatore.
Nel 2014 ci furono le elezioni europee: Fratelli d’Italia raggiungeva il 3,67%. Per cinque anni Giorgia collezionò più sconfitte politiche che vittorie.
Nel 2018 si svolsero le elezioni in Italia e il partito di Giorgia raggiunse il 4,35% in coalizione con la Destra, portando trentadue deputati e diciotto senatori.
Nacque il governo Lega-Cinque Stelle che designò Conte come premier.
Alle elezioni europee del 2019 Fratelli d’Italia ottenne il 6,44%, riuscendo ad avere sei europarlamentari.
Nell’agosto del 2019 entrò in crisi il governo giallo verde, che cadde.
Il Movimento 5 stelle formò una coalizione con la Sinistra dando vita al governo Conte II.
Nel 2020 Giorgia diventò presidente del partito dei conservatori e dei riformisti europei.
Il governo Conte cadde nel febbraio 2021 e subentrò il governo Draghi, che cadde nel 2022.
In tutto questo periodo Fratelli d’Italia era rimasto all’opposizione.
Nel settembre del 2022 gli italiani tornano alle urne e il partito che prese più voti fu Fratelli d’Italia. Giorgia diventò la prima donna Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana.