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Il 17 luglio del 1954 nella vecchia repubblica federale tedesca nasceva Angela Dorothea Merkel.

I genitori di Angela si erano trasferiti nelle campagne di Quitzow. Vivevano in una Fachwerkhaus, una casa a graticcio a pochi passi dalla chiesa del paese. I soldi scarseggiavano. Angela anni più tardi disse: “Mio padre dovette imparare a mungere la capre, mia madre imparò da una vecchia a fare la zuppa di ortiche”.

La piccola Angela aveva la fobia dei cavalli e dei tacchini, in particolare quando fanno la ruota.

A tre anni parlava bene e riusciva a imparare bene gli accenti: questo era un talento che l’aiutava a sopravvivere.

Angela faceva fatica ad affrontare qualsiasi dislivello, doveva programmare qualsiasi per corso con grande anticipo. Questo atteggiamento Angela lo aveva anche all’età di dodici anni.

Nel 1958 Angela e la sua famiglia si trasferirono a Templin. Angela con una frase sintetizzò quegli anni, dicendo: “Sono cresciuta in uno Stato pessimo, ma in un paesaggio meraviglioso”.

Fin da piccola aveva capito che ci sono persone che non possono farcela da sole, che hanno bisogno di auto e occorre sostenerle. Per tale motivo nel 2015 Angela disse durante la crisi degli emigranti: “Un Paese che non si mostri solidale non può essere il mio Paese”.

Angela cresce leggendo i libri proibiti dal regime. Uno di questi autori ritenuti vietati era il dissidente sovietico Andrej Sacharov.

Il padre di Angela era molto severo con i figli e molto assorbito dal lavoro da trascurare i doveri familiari.

A scuola Angela era la prima della classe, vinceva le olimpiadi di russo e di matematica. Il suo insegnante di fisica la ricorda calma e sicura di sé.

Angela con i compagni di scuola era gioviale e aiutava tutti e durante le discussioni voleva che tutti partecipassero e finissero il discorso.

La madre di Angela insegnava ai figli a primeggiare a scuola e a tacere fuori casa per non essere discriminati. Quando Angela e i suoi fratelli tornavano dalla scuola, la madre le chiedeva cosa fosse successo a scuola e la faceva parlare liberamente. Per Angela e i suoi fratelli era una valvola di sfogo.

Angela in casa parlava di politica già a sette, otto anni di politica. In quegli anni Angela sviluppò tecniche di sopravvivenza: quando le chiedevano che lavoro facesse il padre, lei rispondeva “Pfarrer”, che significa pastore, ma non le dispiaceva che qualcuno capisse “Fahrer”, che significa autista. Entrambe le parole hanno la stessa pronuncia.

Il primo grande scontro con il regime avvenne per Angela durante la maturità. Ella insieme ai suoi compagni oltre a dimostrare di aver appreso i concetti scolastici, deve dimostrare tramite un progetto comune, ovvero una recita, di aver capito i principi del comunismo.

La recita incomincia con una poesia di Christian Morgenstern. La poesia parla dell’innominabile muro di Berlino.

I ragazzi danno la loro solidarietà ai ragazzi vietnamiti e al FRELIMO. Infine cantano l’internazionale in lingua inglese. Rischiarono di non essere ammessi all’Università.

Angela prende la facoltà di Fisica perché le leggi fisiche non possono essere cambiate del comunismo. Ella ha una certa diffidenza verso gli umanisti, soprattutto dei filosofi che stanno al governo.

Durante gli anni universitari Angela non disprezza le feste tra amici. Due sere a settimana fa la barista nel locale nella casa degli studenti. Ella è molto brava a fare cocktail alla ciliegia.

Angela si fidanza e si sposa con Ulrich Merkel, ma il matrimonio dura poco. Mantiene il cognome dell’ex marito.

Nel 1984 Angela viveva in una casa occupata, arredata con dei mobili improvvisati. I genitori andarono a trovarla. La casa non era in buone condizioni perché Angela guadagnava 600 marchi. Il padre si rivolse alla figlia dicendole che non aveva fatto molta strada.

La prima esperienza politica di Angela è stata nel Da, Demokratischer Aufbruch (risveglio democratico): ricopriva il ruolo di portavoce del partito.

Il leader del partito Schnur veniva smascherato come spia della Stasi quattro giorni dalle elezioni del 18 marzo 1990.

Tali elezioni furono vinte dalla CDU orientale con il 40% dei voti, mentre il risveglio democratico aveva preso solo l’1%. Angela si congratulò con il leader del CDU, il quale era alleato prima dei voti con il risveglio democratico.

Lothar de Maizière divenne premier dell’ultimo governo della Germania Est democraticamente eletto. Nominò Angela vice portavoce del primo governo democraticamente eletto della DDR.

Angela veniva soprannominata “topolino grigio”, ma chi lavorava con lei sapeva che era una persona molto qualificata. Ella si era volutamente ribellata ai canoni di bellezza occidentale, sia con le capigliature sia con i vestiti.

Studiava maniacalmente tutti i dossier per non farsi trovare impreparata.

Nel 1989 giocò un ruolo molto importante per la riunificazione della Germania.

Il 31 ottobre del 1989 il londinese «Times» evocò i fantasmi del nazismo e agitò lo spauracchio della Germania: “Attenzione alla rinascita del Reich”.

Il 9 novembre del 1989 venne abbattuto il muro di Berlino ma, rimaneva un tabù parlare di unificazione della Germania nel consiglio europeo.

Angela viveva da vicino i negoziati dell’unificazione della Germania in quanto vice portavoce. Durante i negoziati stupì tutti perché diede risposte facili a domande difficili.

Il 31 agosto si arriva un accordo di mille pagine per l’unità della Germania.

Krause voleva candidare Angela per il Bundestag per il Meclemburgo-Pomerania Anteriore. A inizio dicembre Angela conquistò il Meclemburgo-Pomerania Anteriore con il 48,6%.

Kohl aveva spacchettato in tre il vecchio ministero per Gioventù Famiglia Donna e Salute e aveva affidato ad Angela il ministero di Donne e Gioventù.

Con questo incarico Angela dimostrerà di avere carattere e idee chiare, cambiò i dirigenti e mise persone di fiducia. Fu molto brava a motivare le persone vicino a lei.

Ella non lasciò trapelare nulla della sua vita privata.

Nel 1994 Kohl vinse le elezioni e affidò un ministero dell’ambiente ad Angela.

Nel 1995 Angela affrontò con pugno di ferro il caso Castor. Il nodo della questione era il trasporto delle scorie radioattive. Angela organizzò il vertice ONU di Berlino sul clima.

Ella era spaventata dai picchi di ozono e pressata dall’opinione pubblica e propose divieti di circolazione e limiti di velocità temporanei sulle strade tedesche.

Il 5 novembre del 1999 uscì sui giornali tedeschi lo scandalo riguardante una storia di corruzione, i cui protagonisti facevano parte del CDU: Walther Leisler Kiep e Kohl. Tale tangenti risalgono al 1991.

Angela usò tale scandalo come trampolino di lancio per la sua carriera.

Angela e Schäuble concordarono immediatamente una linea di totale trasparenza. Angela spiegò al suo presidente: “Possiamo essere credibili soltanto se siamo noi a chiarire le cose”.

Kohl rilasciò un’intervista all’emittente ZDF, durante la quale Kohl ebbe atteggiamenti arroganti e respinse qualsiasi accusa.

Tale intervista si rivelò un boomerang contro Kohl.

Angela durante la pausa natalizia capì che Schäuble non riusciva a tagliare il cordone ombelicale con l’ex cancelliere. Inoltre diventò consapevole che la sua carriera e le sorti del CDU erano appese a un filo. Pertanto il 22 dicembre scrisse una lettera sul «Frankfurter Allgemeine Zeitung».

Nella lettera al giornale era scritto: “Kohl ha arrecato un grave danno al partito… La CDU deve imparare a camminare con le proprie gambe, deve aver fiducia nella possibilità di affrontare un futuro senza il suo vecchio cavallo di battaglia, come Kohl si è spesso definito”. Poi, riferendosi all’intervista che Kohl aveva rilasciato, Angela scriveva: “Dare la propria parola d’onore e ritenere che essa sia al di sopra della legge non è condivisibile”.

Quando Schäuble gettò la spugna come presidente del CDU, alcuni uomini del partito si coalizzarono di nascosto contro Angela per impedirle di prendere il posto di Kohl.

Angela veniva accusata dalla stampa di aver tradito Kohl. Successivamente la stampa tedesca la definiva Giovanna d’Arco.

Il 10 aprile del 2000 Angela diventò la prima presidente donna del CDU con il 96% dei voti.

Nel 2002 il club anti-Merkel si mobilitò contro la Merkel, che si accinse a candidarsi come cancelliera.

Il piano del club era semplice: proporre come cancelliere Stoiber, costringendo Angela a fare un passo indietro. Secondo il club Angela doveva anche cedere il posto da presidente.

La vigilia del’11 gennaio 2002 Angela giocò d’astuzia e anticipò i rivoltosi.

Si precipitò a casa di Stoiber e gli offrì il posto da cancelliere, ma in cambio voleva la testa di Merz (che aveva complottato contro Angela) e la poltrona da capo gruppo per consolidare il suo potere. Stoiber manterrà la promessa fatta ad Angela.

Questo accordo tra Angela e Stoiber viene chiamato nei libri di storia “la colazione di Wolfratshausen”.

Appena fatto l’accordo, Angela convocò la stampa e dichiarò: “Ho sempre affermato che il candidato della Union dovrebbe essere colui che ha le maggiori possibilità di vincere. E io penso che quella persona sia Stoiber”.

Nel 2003 per la nomina del presidente della repubblica Angela giocòa d’astuzia. Per prima cosa sondò Westerwelle su cosa pensasse di Schäuble come presidente della repubblica. Westerwelle le rispose che Schäuble ricordava le inchieste sulle tangenti ancora aperte.

Quando Schäuble lasciò la riunione, fu chiaro che la sua candidatura era bruciata. A quel punto Angela propose all’opposizione una rosa di tre nomi. I primi due vennero bocciati (ma Angela lo sapeva, per questo li propose); il terzo venne accolto ed era il favorito sin da subito da Angela.

Nel 2005 Angela venne candidata come cancelliera e vinse le elezioni con il 35% dei voti. Nonostante la vittoria elettorale il partito d’opposizione cercò in tutti i modi di umiliarla tramite insinuazioni. Ella non reagì alle provocazioni perché capì che il cancelliere uscente si stava suicidando da solo con il suo comportamento.

Il primo governo di Angela fu di grande coalizione e al suo interno come ministro della famiglia vi fu Ursula von der Leyen.

Il governo di Angela era un mix di “mano invisibile” e interventismo statale con una forte impronta sociale.

Secondo Angela il termine patria va inteso per segnalare quale sia la sua lingua, dove sono collocati i suoi alberi e il luogo in cui è cresciuta.

Ella credeva che sia sempre necessario confrontarsi con gli altri leader.

In questi anni Angela affinò molto bene l’arte della diplomazia.

Angela risolse i problemi tramite “la fisica del potere”. Tale tecnica si articola nel seguente modo: dissezionare un problema, analizzare il problema da ogni angolazione, considerare gli effetti a breve e a lungo termine e poi agire sul problema.

Quando uno Stato violava delle norme Angela preferiva emanare sanzioni economiche piuttosto che usare le armi.

Nel 1990 l’Europa aveva promesso a Gorbaciov di non allargare la NATO a Est. Pertanto Angela sapeva che la violazione di tale promessa era vista dai russi come una provocazione.

Duramte gli anni da cancelliera e non solo, abbiamo visto come Angela, quando veniva aggredita o subiva pressioni, si chiudeva a riccio, diventava inespugnabile e respingeva l’interlocutore. Per ottenere qualcosa da lei occorreva agire velocemente e di sorpresa.

Le banche vendettero ai clienti derivati basati su mutui per la casa dati a persone che non possono pagare le rate e nel 2007 scoppiò la bolla immobiliare.

Angela non voleva uno scudo europeo anticrisi. Aveva detto a Sarkozy una citazione di Johann Wolfgang von Goethe: “Ognuno spazzi davanti alla propria porta”.

Nel 1999 la Grecia entrò a far parte dell’Unione europea truccando i conti.

Nel 2009 il presidente uscente Greco Kōnstantinos Karamanlīs comunicava all’Eurostar che il disavanzo stimato per il 2009 era il 6%, mentendo spudoratamente.

Il 4 ottobre 2009 vinceva le elezioni greche Papakonstantinou, che si accorse subito che la Grecia per il 2009 avrebbe avuto un disavanzo del 12%. Papakonstantinou con molta onestà avvertì l’Europa del deficit economico greco.

Angela inizialmente fu convinta che la Grecia doveva risolvere i problemi da sola e dichiarò “Ognuno spazzi davanti alla sua porta”. Tale dichiarazione veniva sostenuta dal trattato di Maastricht nel quale era scritto che nessun paese sarebbe mai diventato garante dei debiti di un altro paese.

Alla fine la Germania acconsentì a un pacchetto misto Ue-Fmi per salvare Atene.

Angela capì che per mettere al riparo l’euro doveva emettere 750 miliardi: questo serviva per dare un segnale forte agli investitori.

Angela evitava i rischi ed era raramente creativa; la cancelliera valutava le relazioni internazionali soltanto dal punto di vista delle eventuali ripercussioni sul fronte interno.

Il caso emblematico è stato quando Berlusconi aveva fatto commenti poco delicati sul sedere di Angela. Quest’ultima non ha rilasciato alcuna dichiarazione, anche se i giornali non facevano altro che parlare di questo fatto.

In Italia, intanto, la lettera dalla BCE scatenava una discussione sul presunto commissariamento europeo. E la maggior parte dei commentatori omette di ricordare che è la Banca centrale europea che sta salvando il paese.

Il 23 ottobre si svolgeva un meeting tra Merkel-Sarkozy-Berlusconi che finì in un incidente diplomatico.

Qualche giorno dopo la Merkel avrebbe telefonato al presidente Giorgio Napolitano per dirgli di far dimettere Berlusconi perché egli non era in grado di affrontare la crisi.

Durante un incontro con i cittadini Angela dichiarò che non si possono ospitare tutti i profughi che arrivano dall’Africa. Pertanto qualcuno dovrà tornare indietro. Le parole della cancelliera fecero piangere una bambina. L’episodio fece il giro del mondo.

Dopo qualche tempo Angela andò a fare visita a un centro di accoglienza. Durante la visita Angela apparì calma quando veniva insultata dagli ospiti.

Durante la conferenza stampa tenuta qualche giorno dopo la visita ai campi d’accoglienza dichiarò che “la dignità dell’uomo è intoccabile” e promette “la massima durezza contro coloro che attaccano altri esseri umani che bruciano gli altri centri d’accoglienza e che vogliono usare violenza. La Germania è un paese forte. E il motto che deve girare quando affrontiamo questa sfida deve essere: ce la faremo!”.

La politica del “ce la faremo” portava l’apertura delle frontiere e nessuna introduzione di un tetto ai profughi.

Angela riuscì a instaurare ottimi rapporti con Papa Francesco.

Gli Stati Uniti elessero come presidente Trump, il quale disattese gli accordi di Parigi sul clima, annullando l’accordo commerciale TTIP, il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti… Questi comportamenti minavano il rapporto tra Trump e Angela.

Quest’ultima nel tempo imparò che non doveva dare lezione agli Stati europei perché tale comportamento fermentava il malcontento degli altri Stati.

Durante la pandemia Angela ebbe un grande successo in Germania. In questo periodo spiegò molto bene il tasso di riproduzione del virus.

L’8/12/2021 Angela finì il suo terzo mandato e si ritirava in pensione.

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