
The collage post
Doris Humphrey era originaria di un sobborgo di Chicago. Ella era cresciuta in una famiglia di musicisti e da piccola si era accostata alla danza.
Dopo una consistente esperienza all’interno della Compagnia della St. Denis, ella mette a frutto un’autonoma concezione del movimento che era un insegnamento strutturato di una tecnica originale e feconda.
Nel libro The Art of Making Dance ritroviamo il pensiero di Humphrey, la quale riteneva che l’arte sia una continua e incessante rivelazione della vita.
Humphrey fa riferimento al principio apollineo e dionisiaco. Il primo rappresenta la stabilità , mentre il secondo rappresenta il desiderio di muoversi.
Quest’ultimo spinge la materia organica a uscire dal suo centro di equilibrio. Ma il desiderio di conservare la vita induce a un ritorno all’equilibrio.
Alla fine dei movimenti c’è la morte (l’equilibrio). In mezzo a queste due morti troviamo il moto.
Le coppie di opposizioni costantemente presenti nel pensiero della Humphrey rivelano la sua convinzione che la danza sia attraversata da una sorta di drammaturgia naturale, connessa all’arco di movimento fra opposizione eretta e opposizione distesa del corpo.
La tecnica di Humphrey rimane un punto di riferimento per i danzatori odierni.