
The Collage Post
Viennese di nascita, ma di famiglia svizzera, il musicista, compositore e direttore d’orchestra Émile Jaques-Dalcroze (1865-1950) è nel panorama europeo di inizio Novecento uno dei più grandi teorici e innovatori della danza.
Egli si formò nell’ambito musicale e in quello teatrale a Ginevra, dove frequentava il conservatorio e il liceo, e dove divenne esponente di spicco di un movimento di pensiero che nei primi decenni del Novecento in Europa influenza il costume e la vita dei paesi di lingua e di cultura tedesca.
In Germania, a partire dai principi della Lebensreform, la riforma che campeggiava un ritorno alle originarie forze vitali della natura e una rigenerazione dell’uomo e della società attraverso un programma politico ed etico, si sviluppò inizialmente una concezione di esercitazione forzata del corpo con l’affermarsi di tecniche di allenamento finalizzate all’irrobustimento muscolare e alla prestanza fisica.
In un secondo momento si assistette a una progressiva trasformazione dell’idea di disciplina fisica del corpo in cultura del corpo.
Lo scopo del metodo pedagogico elaborato da Dalcroze diventò la rimozione di tutti i possibili ostacoli alla realizzazione di un movimento corporeo armonico prodotta da una perfetta sintonia fra lo spirito e la carne.
Si tratta dello stato eufonico, condizione benefica della persona data dall’equilibrio tra contrazione e decontrazione.
Dalcroze era molto critico nei confronti della danza del suo tempo e la trovava anti-musicale. Egli incominciò a creare esercizi ritmico-corporei per educare le giovani generazioni a un apprendimento corporeo.
A partire dagli anni Dieci l’euritmica dalcroziana è già una disciplina consolidata, un sistema pedagogico che permette all’individuo di acquisire attraverso il ritmo e la musica una piena consapevolezza estetica emotiva e creativa del proprio movimento.