
the Collage Post
In questo articolo esamineremo alcune strategie di guerra che hanno cambiato il corso della storia. Affronteremo l’ultima battaglia di Attila, lo scontro di Ulm, la caduta di Costantinopoli, l’ultima battaglia del generale Custer, la guerra degli Zulu, la provocazione di Gleiwitze infine le bugie dell’armata di Stalin.
Attila
Di Attila affronteremo l’ultima battaglia che lo ha visto perdere.
La strategia messa in atto da Attila fu la seguente:
I cavalieri unni e i soldati a piedi che li accompagnavano avevano formato un cuneo: per primi sarebbero avanzati i cavalieri, e poi i fanti si sarebbero aperti a ventaglio e avrebbero accerchiato il nemico portandosi alle spalle.
Al suono del corno una gran massa di cavalieri si precipitò per il leggero pendio verso i fanti Alani che si trovarono al centro. Sebbene una pioggia di frecce facesse strage di uomini e cavalli, gli Unni avanzavano con furia in groppa ai loro cavallini e riuscirono ad avvicinarsi alla prima fila degli Alani. L’impatto fu terribile, gli Alani persero metà dei loro uomini durante il primo scontro.
Gli Alani furono isolati in una sacca dalla quale c’era solo una stretta via d’uscita, per altro già ingombra di cadaveri e scivolosa per il sangue. Gli Alani non avevano possibilità di resistenza e permisero agli Unni di spingersi contro la falange romana.
Una volta sbaragliati gli Alani, i Romani che occupavano il centro dovettero reggere da soli tutto il peso dell’attacco di Attila.
Le legioni romane resistettero compatte all’attacco. Gli Unni attaccavano da ogni lato i romani, mentre gli arcieri prendevano di mira le regioni romane di centro.
I romani fecero avanzare le regioni di riserva per tappare i buchi che si erano formati al centro a causa degli arcieri.
Attila usò tutto l’esercito che andava a schiacciare le regioni romane che non potevano neanche usare le lance. I legionari romani continuarono a combattere finché il centro del loro muro di scudi cedette e furono costretti a indietreggiare.
Gli Unni spinsero il loro cuneo sempre più in profondità all’interno dello schieramento romano, finché il centro fu annientato.
Mentre al centro avveniva questo massacro, sulla destra di Attila era scoppiato un combattimento dove gli Ostrogoti si erano scagliati contro i Visigoti. Gli Ostrogoti ebbero la meglio sui Visigoti. Gli Ostrogoti si allontanarono dal centro in cui si trovava Attila e aprirono una falla tra l’ala destra e il centro.
Tutto questo era una trappola messa a punto da Teodorico. Quest’ultimo diede ordine ai Visigoti di dare terreno agli Ostrogoti per allontanarli da Attila.
Si fece buio. Gli Ostrogoti erano convinti di avere davanti a sé l’intera armata dei Visigoti , Teodorico architetto una manovra ardita ; ma per metterla in atto doveva aggirare gli Ostrogoti in modo da portare i suoi Visigoti, con la loro pesante armatura, nel bel mezzo degli Unni.
Si lasciò dunque alle spalle un contingente di Elvezii e fanti che gli facesse da copertura e poi avanzò alla testa dei suoi cavalieri verso il fianco vulnerabile di Attila.
Dopo una serie di comandi suonati, i cavalieri dei Visigoti si schierarono in file d i 100, poi di 500 uno accanto all’altro.
I cavalieri visigoti caricarono il centro degli Unni, ma la prima fila dei cavalieri si impennò finendo uno accanto all’altro cadendo, ma la carica non si fermò.
La luce stava sempre di più diminuendo, Attila scambiò i Visigoti per Ostrogoti e quando se ne rese conto era troppo tardi e vide il suo centro distrutto dalla carica dei Visigoti.
La caduta di Costantinopoli a opera delle armate del sultano Maometto II
Il mattino precedente alla presa di Costantinopoli da parte di Maometto II fu trovato tra i cadaveri un mendicante, il quale derubava i cadaveri dei soldati uccisi in guerra.
Il mendicante fu catturato dai Turchi e rivelò la presenza di una breccia nel muro di Costantinopoli in cambio della sua vita.
L’imperatore Costantinoordinò la chiusura di tutte le postierle, ma si dimenticò della postierla situata nella zona degli accattoni, i quali avevano tolto alcune mattonelle nella porta murata per passare inosservati durante i loro furti.
Dopo la mezzanotte i Turchi assalirono Costantinopoli, mentre una dozzina di uomini turchi passarono dal varco indicato dal mendicante. Grazie al mendicante i Turchi conquistarono Costantinopoli.
Napoleone e lo scontro di Ulm del 20 ottobre 1805
Nella guerra di Ulm Napoleone era consapevole di avere molti meno soldati e cannoni dei suoi nemici, pertanto decise di attirare gli austro-russi fuori dalla loro posizione.
Per eseguire la propria strategia Napoleone posizionò la sua ala destra secondo uno schema eccessivamente allungato e bene in vista degli esploratori alleati.
Collocò una sola divisione nei pressi di Telnitz e poi ordinò ai soldati di arretrare facendo un gran baccano che suggerisse condizioni di isteria alla vigilia della battaglia.
Contava che tale strategia facesse uscire le truppe austro-russe fuori dalla loro posizione difensiva attirandole sull’aperto altopiano di Pratzen.
La trappola funzionò e Napoleone diede istruzione di posizionare i cannoni.
Una spia aveva rivelato ai francesi il segnale segreto con cui i trombettieri nemici avrebbero dato il via all’attacco. I trombettieri francesi suonarono l’attacco carpito dalla spia per spingere gli austro-russi a un attacco prematuro contro i villaggi di Telnitz e Sokolnitz, che nel frattempo erano stati ben difesi.
Il piano di Napoleone era semplice: aveva spinto gli Austriaci a tentare di aggirare il suo fianco destro senza che si rendessero conto che stavano marciando dritto contro il fuoco concentrato dei cannoni francesi.
Al momento giusto i cannoni francesi colpirono le truppe austriache e russe facendo una carneficina.
Alle 9 del mattino i francesi ricevettero ordine di ritirarsi lentamente per attirare la fanteria russa sul campo in cui sarebbe venuta la carneficina.
Il corpo dell’Armata russa del generale Bagration si spostò lateralmente lungo il fronte francese e Napoleone fece scattare la trappola. Il corpo dell’Armata di Lannes colpì la fanteria di Bagration sul fianco mentre i granatieri di Soult facevano irruzione sull’altipiano di Pratzen. La fanteria caricò, ma venne respinta da un reparto francese appena entrato in azione.
I soldati austro-russi incominciarono a sparare a casaccio inutilmente.
L’attacco prematuro ai villaggi causato dal falso segnale di tromba e la mossa laterale di Bagration avevano aperto un varco nelle linee alleate, che permise ai reparti di Soult e Vandamme di salire sulle alture di Pratzen e tagliare fuori l’ala sinistra dello schieramento alleato separandola dal suo centro.
La campagna fu ricordata per come Napoleone sorprese i nemici.
L’ultima battaglia del generale Custer del 25 giugno 1876
Di questa battaglia non sappiamo nulla di certo in quanto nessun soldato dell’Armata di Custer è rimasto vivo.
Quel pomeriggio del 25 giugno del 1876 Custer condusse cinque squadroni del Settimo Cavalleria attraverso il Medicine Tail Coulee e poi su per un’altura e da quel momento in poi nessun bianco li vide più vivi. Quello che sappiamo per certo è che Custer cadde deliberatamente in una trappola ben congegnata.
Custer insieme ai suoi uomini si dirigeva verso Little Big Horn. Egli inviò un messaggio orale al capitano McDougall: quest’ultimo doveva sbrigarsi a portare dei rifornimenti. Dieci minuti dopo Custer mandò un messaggio per il capitano Benteen. Nel messaggio c’era scritto: “Benteen, vieni subito. Grande villaggio. Fai presto. Porta rifornimenti. PS porta rifornimenti ”.
Nonostante il messaggio inviatogli da Custer, Benteen continuò a procedere piano.
Custer superò Medicine Tail Coulee e il suo battaglione era schierato come in battaglia e raggiunse una collina, che aveva un leggero pendio che scendeva verso il fiume dove si trovava un villaggio indiano.
Per i soldati del Settima Cavalleria quel villaggio sembrava un bottino facile e proprio quando scesero da cavallo furono attaccati dai guerrieri indiani, i quali attaccarono da ogni lato. Gli Indiani erano molto più numerosi dei soldati, pertanto vinsero la battaglia e non lasciarono soldati vivi. Questo è quanto hanno detto gli Indiani di questa battaglia.
Il 22 gennaio 1879: la guerra nello Zululand
Il tenente Raw del Natal Native Contingent era in perlustrazione quando vide un gruppo di pastori zulu che portavano gli animali a pascolare.
Cinque dei Basuto seguirono degli Zulu e scoprirono che un’armata di zulu si stava accingendo a dare l’assalto alle truppe inglesi.
Il capo zulu comprese che dovevano attaccare subito il nemico.
Le giubbe rosse udirono un rombo indistinto quando videro lungo il pendio Zulu che urlavano il loro canto di guerra.
Il colonnello spostò le truppe più lontano dall’accampamento nel punto in cui la pianura scendeva verso il Little Donga.
L’esercito zulu si divise in due ali (chiamate le due corna del toro). L’ala destra scese da nord verso la collina di Isandlwana. L’ala sinistra si diresse a sud di Conical Hill, superò la batteria di razzi, poi attraversò il Big Donga e aggirò il fianco destro di Pulleine.
Gli Zulu avanzarono verso il nemico il quale con i fucili sparavano contro i loro guerrieri. Nonostante innumerevoli cadaveri a terra, gli Zulu non persero l’intensità nel combattimento.
La battaglia durò un’ora, poi riprese e un’altra onda di Zulu attaccò gli Inglesi e quest’ultimi persero la battaglia.
La provocazione di Gleiwitz del 31 agosto 1939
Hitler aveva programmato di invadere la Polonia, ma per ottenere il consenso della popolazione e non solo doveva usare uno stratagemma.
Pertanto il 31 agosto del 1939 Hitler inscenò un falso attacco contro la stazione radio tedesca di Gleiwitz da parte dei militari della Polonia.
Il 1° settembre del 1939 la Germania entrò in guerra contro la Polonia e da qui si scatenò la seconda guerra mondiale.
Le bugie dell’armata di Stalin a Stalingrado del 19 novembre 1942
Stalin per vincere la guerra a Stalingrado del 19 novembre 1942 inviò agli alleati dei messaggi in cui chiedeva rinforzi.
In realtà le armate di Stalin non avevano alcun bisogno dell’aiuto degli alleati, era tutta una messa in scena per far credere al nemico di essere in difficoltà.
L’Armata Rossa attuò una doppia manovra a tenaglia che portò alla vittoria dell’Unione sovietica.