The Collage Post

L’arte tenta di parlare dell’essere, utilizzando il linguaggio dell’analogia, della metafora, del simbolo.

L’arte nasce quando l’immaginario, ricorrendo all’universo simbolico per comunicare fuori da sé un’immagine mimetica di quella interiore, investe di senso un análogon percettivo, una meditazione materiale, come un suono, un colore, una forma.

Nel caso particolare della danza l’análogon è il corpo stesso, che permette una comunicazione immediata perché anteriore al linguaggio originario rispetto a ogni altra formalizzazione.

La danza è un’arte bidimensionale in quanto si muove nello spazio e nel tempo.

La sua fondamentale caratteristica è quella di essere effimera e di non lasciare alcun elemento testuale persistente.

Nella danza si percepisce la forte valenza comunicativa del corpo, segno pregnante del nostro essere al mondo, strumento della rivelazione del nostro esserci.

Ogni espressione, ogni gesto, anche il solo porsi della presenza corporea rivelano un’identità del soggetto, un movimento dello spirito che sfugge al non senso della contiguità  assurda dei giochi del corpo, in virtù di una continua trasgressione prospettica, di un incessante rinvio da un movimento all’atto  anche senza il supporto della parola, che nell’unità col corpo porta a presenza l’unità intenzionale dei sensi.

La danza sembra poter realizzare il sogno dell’affermazione della verità attraverso una conoscenza totalmente corporea  senza mediazione linguistica.

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