
The Collage Post
Intorno al 2500 a.C. nella valle di Oaxaca sorsero alcuni villaggi, ognuno dei quali era formato da non più di una dozzina di case costruite intorno ad una piazza dove si svolgevano le cerimonie della comunità.
Tra il 1500 e il 2000 a.C. vissero civiltà con un’intensa vita culturale, capaci di produrre oggetti d’arte.
Il Messico sembra una terra inospitale, ma le periodiche precipitazioni e inondazioni dei fiumi hanno dato origine a un ambiente paludoso.
Gli Olmechi praticavano un’agricoltura estensiva, veneravano i loro dei, partecipavano a competizioni atletiche che comprendevano giochi con la palla, producevano piccole e grandi statue.
Una complessa rete commerciale faceva giungere agli Olmechi la giada e altri materiali.
Queste materie venivano trascinate fino ai corsi d’acqua e caricate su grandi zattere in legno, poi galleggiavano verso la costa del golfo del Messico e in seguito risalivano il fiume Coatzacoalcos, dove venivano trasportate su dei rulli fino al San Lorenzo.
Prima dell’inizio dell’epoca cristiana, un’altra grande città, Teotihuacán, stava sorgendo a nord della regione Olmeca, a est del lago della Luna.
Teotihuacán era divisa in quattro da due ampi viali, lunghi più di sei chilometri, che la attraversano da nord a sud e da est a ovest.
La città e le terre circostanti ospitavano una popolazione di circa duecentomila persone.
All’interno della città c’erano due grandi piramidi, che venivano chiamate una piramide del sole e l’altra piramide della luna. Inoltre in città sorgevano numerosi palazzi con giardini interni.
La cultura maya classica è stata datata nel periodo europeo dell’Alto Medioevo.
Nel 1987 è stato scoperto un enorme monumento di basalto nel letto di un fiume vicino al paese La Mojarra.
Tale monumento presentava un’incisione di più di cinquecento caratteri geroglifici precedenti ai Maya i quali utilizzavano un modello di scrittura più semplice ma con strutture simili a quelli del monumento.
Le città Maya a erano prive di una pianta reticolare per la costruzione di strade, edifici e piazze.
Occorre fare una rapida carrellata delle civiltà del Sud America partendo dalle Ande.
Quattromila anni prima della nascita della cultura inca, esistevano civiltà fondate su complessi regimi di scambio.
Il complesso di strutture in pietra sono conosciute come El Paraíso. In questo posto sorgeva un vasto centro urbano, gli abitanti erano dediti alla pesca e alla cultura di piante: tra queste era presente anche il cotone.
Questo popolo utilizzava il cotone per costruire reti da pesca e capi d’abbigliamento.
La società non aveva un potere centralizzante e i consociati vivevano in condizioni politiche di straordinario egualitarismo.
Nella favolosa città di Cuzco le strade erano a pianta cruciforme e le case avevano il tetto spiovente. I primi europei furono affascinati dalla pulizia di Cuzco.
Al centro della città sorgeva una piazza nella quale si radunava il popolo per festeggiare. La piazza era circondata da una corda d’oro.
Intorno al quadrato cerimoniale si innalzavano palazzi, ognuno dei quali era stato costruito durante il regno di un sovrano inca.
I palazzi erano privi di serratura, avevano enormi saloni e sale da ballo.
Cuzco fu costruita seguendo un preciso progetto originale modellato nell’argilla e il perimetro esterno della città fu progettato per ottenere la forma di un puma la cui testa era il famoso tempio di Sacsayhuaman.
La popolazione era numerosa e per procurare loro sostenimento si erano costruiti chilometri e chilometri di canali che irrigavano le terrazze agricole.
Il popolo delle Ande costruì molteplici ponti, traghetti e strade per uomini e donne che viaggiavano a piedi.
Vicino a queste strade si trovavano case con camere in affitto, pensioni e magazzini, che erano progettati per i viaggiatori che percorrevano quelle strade.
Il territorio del fiume delle Amazzoni era abitato da innumerevoli nazioni indipendenti nelle quali non esistevano né re né principi.
La caratteristica di questi popoli era quella di mantenere uniti innumerevoli popoli diversi senza ricorrere al potere politico gerarchico. Questo sistema si chiama “antica società del benessere”, in cui non esistevano povertà, fame, privazioni e in cui tutte le necessità dell’individuo erano soddisfatte.
I popoli di questa terra producevano oggetti in ceramica già dall’antichità.
Le popolazioni di indigeni residenti a Cuba avevano sviluppato tecniche sofisticate di agricoltura e pesca.
Questi popoli avevano creato molti laghetti artificiali per allevare pesci e tartarughe. In questi recinti vivevano circa mille tartarughe marine.
Il principale alimento era il pane di tapioca.
Questo popolo riusciva a soddisfare le proprie necessità senza intaccare l’ambiente circostante.
Nonostante i popoli avessero culture diverse, avevano una caratteristica in comune, quella dell’ospitalità e generosità.
Tutte le popolazioni erano ospitali e generose con gli stranieri: basti pensare che i primi coloni non sarebbero sopravvissuti se non ci fossero stati i nativi americani ad aiutarli.
Questa generosità è stata letale per i nativi.