The Collage Post

Una delle pagine buie della Chiesa cristiana è il periodo delle guerre di religioni, ossia le Crociate.

Occorre essere sinceri: la Chiesa con le Crociate non ha fatto una bella figura, dato che la religione cristiana parla di amore e non di guerra.

In quel periodo storico San Francesco ha rappresentato bene il cristianesimo quando si è recato in Egitto. Egli è stato trattato molto bene dai musulmani e dai sultani, perché ha mostrato il lato buono del cristianesimo. San Francesco era convinto che il mondo arabo andasse convertito tramite il confronto tra le religioni. Se tale confronto non si poteva fare, ogni rappresentante delle varie religioni doveva dare il buon esempio.

Nel 1223 san Francesco realizza il primo presepe vivente sconfessando le guerre sante e dimostrando che per sentire la nascita di Gesù non occorre andare in terra santa.

Il presepe di san Francesco è pieno di simbologie, che sono:

  • Il manto azzurro di Maria simboleggia il cielo.
  • Il manto di san Giuseppe rappresenta l’umiltà.
  • Il bue e l’asinello rappresentano ebrei e pagani.
  • La grotta rappresenta il cosmo o le acque da cui si nasce.
  • I Re Magi rappresentano i popoli europei, asiatici e africani.

Quando facciamo il presepe, occorre guardare oltre alle statuine e andare oltre, comprendendo il significato più nascosto.

3Shares