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In Giappone nel periodo feudale tra i guerrieri erano presenti le donne Samurai.

A causa delle guerre sul territorio che costringevano gli uomini in battaglie, le donne erano costrette a passare lunghi periodi da sole dovendo contare solo sulle proprie forze. Pertanto le donne venivano educate a tenere la contabilità familiare, a occuparsi della famiglia e a un duro allenamento nelle arti marziali.

L’arma che veniva prediletta dalle donne Samurai era la naginata. Quest’ultima era una lama affilata montata su un lungo bastone.

Tra queste donne donne guerriere spiccava Nakano Takeko. Quest’ultima dal 1854 al 1863 ricevette una completa formazione nelle arti marziali, nelle arti letterarie e nella calligrafia. Tra le letture preferite di Nakano Takeko rientrava la leggenda di Tomoe Gozen.

Nakano Takeko aveva preso il riconoscimento di Hasso-Shoken, che le aveva permesso di lavorare presso tenute e castelli come insegnante di arti marziali.

La figura di Nakano Takeko era legata alla guerra Boshin. Le due fazioni di tale guerra civile erano i fedelissimi sostenitori dello shogunato Tokugawa e i fautori della restaurazione dell’imperatore Meiji. Quest’ultimi vinceranno portando l’Impero giapponese a un’epoca di sviluppo.

Durante tale guerra Nakano Takeko si distinse per la sua bravura nel combattimento.

Durante la difesa, al ponte Yanagi nella zona di Nishibata, a Fukushima, Nakano Takeko uccise 5/6 soldati del fronte opposto prima di perdere la vita a causa di un colpo di fucile.

Tutt’oggi la guerriera Nakano Takeko viene ricordata in Giappone.

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