The Collage Post Foto di Pam Simon da Pixabay

The Collage Post

Una pietra miliare della danza classica dell’800 è Marius Petipa.

Egli nasceva l’11 marzo 1818 a Marsiglia da madre attrice drammatica e padre ballerino.

Marius Petipa aveva ricevuto una rigida e completa formazione artistica sia come ballerino sia come musicista.

Nel 1839 all’Opéra di Parigi Petipa esordiva come ballerino, da questo momento in poi la sua carriera come artista diventava inarrestabile . Egli brillava nei ruoli di carattere e si affermava anche come eccellente mimo.

Dopo una lunga serie di successi come ballerino, Petipa nel 1858 smetteva di ballare perché non era più giovane e si era dedicato alla coreografia.

Il successo non tardò ad arrivare, e nel 1862 con “La figlia del faraone” Petipa otteneva il consenso del pubblico.

Petipa non aveva lavorato solo per la creazione di nuove opere teatrali, ma aveva fatto una vera e propria ricostruzione coreografica di vecchi balletti.

Il successo delle coreografie di Petipa era dovuto dalla commistione di balli  tradizionali di culture diverse. Inoltre i passi delle coreografie venivano scelti con cura da Petipa secondo le inclinazioni artistiche del ballerino. Questa scelta accurata di passi  permetteva di valorizzare il danzatore.

Petipa aveva creato la struttura del balletto classico, che era composta da tre/quattro atti. Egli alternava scene di danza con scene di pantomima. Il passo a due dei balletti di Petipa aveva una struttura che prevedeva un adagio, una variazione maschile e femminile, infine la coda.

 Ancora oggi le coreografie di Marius Petipa vengono utilizzate nei balletti di danza classica.

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