The Collage Post Foto di Gordon Johnson da Pixabay

The Collage Post

In questo articolo voglio farvi vedere come la società possa avere un forte declino culturale. Parleremo degli antichi greci che sapevano che la terra era sferica fino ad arrivare a Walter con il mito della terra piatta.

Anassimandro aveva concepito il mondo come un grande meccanismo meccanico. Egli sosteneva che la terra galleggiasse immobile nello spazio, senza cadere e senza essere appoggiata a nulla. Tale concetto permetteva di pensare che i corpi celesti potessero passare sotto la terra, aprendo la strada alla grande astrologia greca che si affermerà successivamente in Grecia. Egli sosteneva che la terra aveva una forma di un cilindro mentre gli astri erano involucri d’aria e fuoco con la forma di una ruota. Anassimandro diceva che il sole e la luna erano due sfere di fuoco.

Secondo Teofrasto era stato Parmenide ad affermare che la terra era sferica, basandosi sull’idea che l’unica forma adatta a rimanere in equilibrio era la sfera.

Nel periodo di Aristotele e Platone si riteneva che la terra avesse la forma di una sfera. Occorre precisare che i teologi cristiani per quanto concerne la natura facevano riferimento ad Aristotele. Pertanto non credevano che la terra fosse piatta.

Ipparco di Nicea è stato uno straordinario astronomo capace di compilare un catalogo di stelle fisse. Egli grazie allo studio delle maree aveva capito che sussisteva un continente tra l’oceano Indopacifico e l’Atlantico.

Eratostene con uno gnomo e un cammello aveva calcolato la circonferenza della terra. Secondo i calcoli di Eratostene la circonferenza  della terra misurava 39690 km/46000 km, avvicinandosi molto alla misurazione reale.

Anche Posidonio misurò la circonferenza della terra. Egli aveva stabilito che la circonferenza della terra era di 28000 km. Tale misura verrà ripresa da Cristoforo Colombo, il quale fonderà su questo calcolo la distanza per raggiungere le Indie.

Nel medioevo sussistevano solo due testi che dichiaravano che la terra era piatta. Tali tesi erano “Divinae Institutione” e “Cosma indicopleuste”. Walter attribuiva ai cristiani il mito della terra piatta basandosi sul testo “Cosma indicopleuste”.

Occorre porsi delle domande. La prima: come mai Cristoforo Colombo non aveva preso in considerazione anche i calcoli di Eratostene? La seconda domanda è perché Walter avesse preso in considerazione solo il testo “Cosma indicopleuste”. La terza domanda è perché Walter attribuisse alla Chiesa il mito della terra piatta, quando la Chiesa faceva riferimento ad Aristotele. Tutte queste domande hanno un’unica risposta, che è la seguente: nel corso dei secoli non si era investito sulla ricerca adeguatamente, pertanto si è avuto un declino culturale che aveva portato a una regressione.

Un’altra domanda che bisogna porsi è: perché gli antichi non avevano mai navigato oltre le famose colonne d’Ercole? Semplice, gli antichi erano coscienti che quando si navigava in mare si aveva più sete, pertanto avevano paura di morire disidratati.

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