
The Collage Post Image by Himsan from Pixabay
The Collage Post
In questo articolo voglio parlarvi dell’interpretazione del Padre Nostro di Rudolf Steiner e di Igor Sibaldi.
Secondo Rudolf Steiner il Padre Nostro nasce come una meditazione ai testi sacri, ma solo successivamente viene recitata come una preghiera.
Steiner divide il testo del Padre Nostro in una evocazione iniziale e il rimanente del testo lo divide in due parti. L’evocazione è “Padre Nostro che sei nei cieli”.
Secondo Steiner la parola “padre” si riferisce l’Io-sono. Quest’ultimo lo troviamo nell’Esodo 3,14. Il ragionamento di Steiner è il seguente: l’Io-sono è padre di tutti gli uomini. Gesù è figlio dell’Io sono. Quindi Gesù è fratello di tutti gli uomini.
Steiner dice che ci sono due sfere: la prima è la sfera dell’essere in cui ci troviamo durante il sonno, durante la morte e prima di nascere; la seconda è la sfera dell’esistere, in cui ci troviamo durante la veglia nel corso della nascita e della morte. Il termine “nei cieli” significa che l’io sono è sia nella sfera dell’essere sia nella sfera dell’esistere.
La prima parte del padre nostro è composta dalle prime tre formule che formano un triangolo, che rappresenta il macrocosmo.
La prima formula “sia santificato il tuo nome” si riferisce al Sé spirituale (Manas). Steiner spiega che per santificare occorre “santificare” il pensiero che edifica e regge la coscienza dell’Io.
Steiner afferma che lo spirito santo è spirito conoscitivo. L’uomo deve prima passare dallo spirito, dopo passare al figlio e successivamente passare dal padre.
Seconda formula “venga il tuo regno” si riferisce allo Spirito vitale (Buddhi). Steiner spiega che la parola “regno” ha due significati. Il primo significato della parola “regno” comprende tutti i regni, sia quelli animali che vegetali e minerali. Il secondo significato significa “Venga il tuo ordine”.
La terza formula “sia fatta la tua volontà” fa riferimento all’Uomo spirituale (Atman). Steiner sostiene che la volontà dell’Io-sono è fatta ovunque tranne nell’uomo, perché alcune caratteristiche dell’uomo impediscono la volontà dell’Io-sono. “Perché sia fatta la (vera) volontà dell’Io individuale occorre dunque che sia fatta la volontà dell’Io universale”.
Nella formula “come in cielo così in terra” Steiner spiega che il mondo dell’essere è uguale al mondo dell’esistere.
La seconda parte del Padre Nostro è costituita da quattro formule, che formano un quadrato che rappresenta il microcosmo.
La prima formula della seconda parte dice “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”: fa riferimento al corpo fisico. Steiner sostiene che oltre al cibo che dura per la vita eterna occorre anche il cibo per sostenere il corpo.
La seconda formula della seconda parte è “rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”: fa riferimento al corpo eterico. Steiner dice che i debiti sono “gli errori commessi contro la comunità e derivati da manchevolezze del corpo eterico”. Per rimettere i debiti occorre perdonare e dimenticare. Chi esige un credito domani dovrà soddisfare un debito: questo è il Karman. Per rompere questo circolo vizioso occorre perdonare e dimenticare.
La terza formula della seconda parte è “non indurci in tentazione”: fa riferimento al corpo astrale. Per Steiner la tentazione è “ciò per cui il singolo prende su di sé una colpa personale”. La tentazione cerca di separare l’io dal l’Io-sono.
La quarta formula della seconda parte è “Liberaci dal male”: fa riferimento all’ego. Per Steiner questa formula significa liberaci dal nostro ego, ovvero da Adamo.
Anche Igor Sibaldi ha scritto e parlato del Padre Nostro. Egli parte dal testo greco di Luca e Marco.
Secondo Sibaldi “sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà” non fa riferimento alla volontà del Nulla (il Diavolo) . I versi seguenti si riferiscono a una cooperazione tra Dio e l’uomo. Quest’ultimo si impegna a considerare i bisogni autentici e a ignorare i bisogni presunti nei quali si insinua il Nulla. Ma Dio aiuta l’uomo con l’abbondanza.
L’uomo si impegna a non dare più peso al passato, inteso come rancore e rimpianto dove si annida il Nulla. Anche Dio deve dimenticare il nostro passato e aiutare l’uomo a cancellare il passato.
L’uomo chiede a Dio di liberarlo da ciò che in terra è male per far arrivare il regno di Dio in terra.
Ci sono altre interpretazioni del Padre Nostro, ma già queste due interpretazioni ci fanno capire che un testo apparentemente semplice può essere recepito in modo diverso secondo la sensibilità e la cultura dell’individuo.