The Collage Post Image by Nadine Doerlé from Pixabay 

The Collage Post

Uno dei miti più antichi è il mito di Iside, che narra di Osiride che viene ucciso dal fratello Set. Iside, sorella e sposa di Osiride, resuscita Osiride. Essi concepiscono un figlio che si chiamerà Orus.

Gli storici ritengono che questo mito racconti il rito iniziatico egiziano che consisteva nel morire in se stessi prima di morire nel corpo. Gli iniziati svolgevano il rito nei cunicoli sotterranei, nei pressi delle piramidi, e dovevano stare zitti e fermi .

Quando gli iniziati  uscivano dai cunicoli, si diceva che fossero resuscitati, ossia avevano cancellato tutti i traumi che avevano subito, e avevano ritrovato la scintilla interiore. Questo passaggio lo troviamo anche come il primo passo per percorrere l’albero della vita cabalistico.

Igor Sibaldi ritiene che il mito di Iside sia molto innovativo, perché ci dice che non c’è una vita dopo la morte.

Iside scopre che Osiride non è più da nessuna parte dopo la morte. Questo significa che Osiride non è neanche negli inferi.

I fautori di questa teoria ritengono che Iside si ribelli al dolore.

Iside ha un’idea rivoluzionaria: “Chi ha detto che il passato è passato? Chi ha detto che una persona del passato non possa ritornare? Chi dice che il ricordo sia meno importante degli altri sensi?”

Iside dice che il ricordo è un sensore che ci porta indietro nel tempo e unisce al ricordo il desiderio di qualcosa che non c’è più. Iside con il ricordo arriva fino a un certo punto del passato in cui Osiride è ancora vivo.

Con il desiderio chiama Osiride vivo, che esce dal tempo, e si incontrano nel fuori tempo, luogo in cui concepiscono il figlio. Iside partorisce Orus nel suo tempo.

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