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The Collage Post
La crisi del 1929 avvenuta negli Stati Uniti trova le sue radici nella fine della Prima guerra mondiale, avvenuta nel 1918.
Alla fine di questa guerra abbiamo un’Europa che fa fatica a riprendersi economicamente. Gli Stati Uniti è l’unica potenza uscita a testa alta dalla guerra, imponendosi anche sul mercato europeo.
Questo fatto fa sì che le industrie americane aumentino la loro produzione del 64% e gli stipendi degli operai vengano aumentati solo del 30%. Questo significa che il potere d’acquisto dell’operaio non è adeguato a permettersi determinati beni.
Pertanto le banche cominciano a concedere mutui alle imprese e concedono ai privati il pagamento a rate dei beni.
Gli operai per comprare i beni iniziano a indebitarsi con il pagamento a rate, pensando che la povertà non ci sarà più.
Le azioni salgono perché le persone investono in quotazioni.
Lo Stato non interviene a regolamentare il mercato economico, e inizia così il capitalismo selvaggio.
Il mercato americano sembra inarrestabile ma, nel ‘29, inizia la crisi che colpisce prima gli agricoltori, che hanno un raccolto particolarmente fiorente (e quindi costa poco), poi la crisi colpisce l’industria, che non ha fatto i conti con il mercato europeo che ha recuperato.
Il 29 ottobre del 1929 la borsa americana brucia ventiquattro miliardi di dollari: questo giorno verrà ricordato come il martedì nero di Wall Street.
Gli americani, presi dalla paura, cominciano a vendere le loro azioni, ma inevitabilmente le azioni crollano. Chiudono le fabbriche e inizia una forte disoccupazione.
Gli investimenti americani fatti in Europa vengono ritirati e molti paesi subiscono un forte contraccolpo, tra questi anche la Germania. Quest’ultima avrà come gli Stati Uniti una depressione finanziaria, che porterà la nazione a volere delle risposte concrete per uscire dalla crisi.
Gli americani escono dalla crisi grazie alle decisioni politiche prese dal presidente Roosevelt.
Lo stato comincia a regolamentare il mercato finanziario, dà la caccia al colpevole per il crollo della borsa, realizza opere pubbliche per dare lavoro agli operai, l’alcool ritorna legale e viene applicata una tassa.
Questa crisi ha portato dei frutti positivi per gli americani, perché grazie a essa furono costruite grandi opere, che segnano la fine della crisi.