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The Collage Post

Tra le principali figure storiche del Risorgimento vi è Camillo Benso conte di Cavour, che con le sue azioni diplomatiche ha contribuito alla realizzazione dell’unità d’Italia.

In questo articolo vi parlerò di lui come uomo.

Cavour nacque il 10 agosto 1810 nella Torino napoleonica, da Michele Benso di Cavour – amico del marito di Paolina Bonaparte, la sorella di Napoleone I – e da Adèle de Sellon.

Era un uomo che potremmo definire “solido”, a livello sia culturale sia economico. Aveva un temperamento forte e irruento che lo portò ad avere dei contrasti con Vittorio Emanuele II, con Garibaldi e con Mazzini (arrivò a definire quest’ultimo “capo di un ordine di fanatici assassini”!). Nonostante il suo carattere difficile riuscì a tessera la tela che avrebbe portato all’unificazione italiana.

Nacque in un Piemonte francese da madre di lingua francese: a queste origini si devono probabilmente l’ammirazione per i principi liberali d’oltralpe e, a dispetto delle sue idee moderate, per la rivoluzione del 1789. Inoltre, dell’unificazione italiana realizzata da Cavour furono protagonisti due sovrani legati alla Francia: Vittorio Emanuele II (che, appartenendo alla dinastia dei Savoia, era di origine francese) e Napoleone III.

Il suo progetto di un’Italia unita ebbe la Francia come punto di riferimento anche sul piano bellico, mentre Inghilterra e Belgio costituirono per lui dei modelli sul piano dello sviluppo industriale. Da questo punto di vista, durante un viaggio a Londra ebbe modo di vedere la povertà dilagante tra la popolazione e si rese conto che la modernità aveva un costo.

In generale furono molti i riferimenti europei che, grazie ai numerosi viaggi intrapresi, guidarono le sue decisioni.

La rilevanza di Cavour nel processo di unificazione nazionale è innegabile e il suo contributo si espresse in molti modi: fondò il giornale Il Risorgimento, fu Presidente del Consiglio, giocò un ruolo decisivo a Plombières.

L’intento di Cavour era quello di cacciare gli austriaci dal territorio italiano e ampliare il regno di Vittorio Emanuele II fino a comprendere l’intera penisola; dal punto di vista ideologico, però, non condivideva affatto le idee rivoluzionarie di Garibaldi e Mazzini.

Nel 1861 nacque il Regno d’Italia: tuttavia era chiaro a tutti gli attori politici del tempo che ancora mancava una coscienza nazionale.

Cavour morì senza aver mai visitato il Meridione ma consapevole delle condizioni di miseria e illegalità in cui questo versava.

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