
The Collage Post Foto di LoggaWiggler da Pixabay
The Collage Post
Il mondo occidentale รจ sempre stato affascinato dallโOriente e dai suoi prodotti tipici, come la seta o, appunto, le spezie. Il valore attribuito a tali prodotti dipendeva anche dalla difficoltร di farli giungere da paesi tanto lontani e dallโincapacitร di riprodurli localmente.
I commerci tra Oriente e Occidente si sono snodati per secoli lungo la via della seta, un complesso reticolo di itinerari terrestri, marittimi e fluviali attraverso i quali le merci, in particolare quelle provenienti dalla Cina e dallโIndia, giungevano fino in Europa. La locuzione โvia della setaโ fu coniata solo nellโOttocento, ma le origini della rete viaria risalgono allโepoca ellenistica e allโespansione dellโimpero di Alessandro Magno fino in Persia. Lโintreccio di percorsi tra Occidente e Oriente ha continuato a svilupparsi nei secoli ed รจ stato descritto in numerose cartine geografiche, per quanto approssimative, a partire dal Medioevo.
Percorrere la via della seta non era sempre agevole per via delle guerre che spesso imperversavano nei territori attraversati dal percorso. Per un lungo periodo, allโinizio del Medioevo, lโinstabilitร politica della Cina causรฒ lโinterruzione dei commerci con lโOccidente, finchรฉ Gengis Khan, dopo aver unificato le tribรน mongole, guidรฒ il suo popolo alla conquista dell’Asia centrale e orientale, dando vita ad un unico vastissimo impero. Nel successivo periodo di pace la via della seta fu riaperta e i commerci tra Asia ed Europa ripresero. Nel XIII secolo il nipote di Gengis Khan, Kublai Khan, un imperatore tollerante e illuminato reso famoso in Occidente dai racconti di Marco Polo, stabilรฌ ottime relazioni commerciali con Venezia; ai mercanti della Repubblica venivano offerti speciali lasciapassare che consentivano liberi spostamenti nellโimpero, al fine di agevolare i rapporti commerciali.
Grazie a tali condizioni di favore Marco Polo viaggiรฒ lungo la via della seta e raggiunse lโimpero di Kublai Khan, di cui diventรฒ consigliere e al cui servizio rimase per piรน di diciassette anni.
Ritornato dalla Cina Marco Polo venne fatto prigioniero dai genovesi e durante la sua detenzione scrisse Il Milione.
Questโopera non รจ solo un semplice resoconto dei viaggi di Marco Polo, ma una vera e propria enciclopedia geografica dell’Asia e un trattato storico-geografico sullโImpero mongolo.
Marco Polo testimoniรฒ di una civiltร mongola stanziale, evoluta e sofisticata, smentendo le leggende europee le quali parlavano di un popolo a dir poco selvaggio.
Oggi molti ricercatori storici stanno trovando nei reperti orientali riscontri oggettivi ai racconti di Marco Polo.
Vi consiglio vivamente di
leggere questo libro per il suo valore storico e per la vividezza delle sue descrizioni
dell’Asia del tempo.