
The Collage Post Foto di WikiImages da Pixabay
The Collage Post
Ripercorrendo la vita di Leonardo da Vinci possiamo notare delle similitudini tra i problemi che ha dovuto affrontare e quelli che affliggono i giovani ai nostri giorni.
Da Vinci, pur essendo un pittore talentuoso, durante la sua carriera ha subito molte battute d’arresto, anche perché sovente non portava a compimento le opere che gli venivano commissionate. Forse per questo motivo fu escluso dal gruppo di artisti che Lorenzo de’ Medici inviò a Roma per affrescare la Cappella Sistina, evento che lo indusse a lasciare Firenze e a cercare fortuna presso la corte di Ludovico il Moro.
Leonardo, per impressionare il signore di Milano, decise di scrivere un vero e proprio curriculum vitae.
Si tratta di un documento conciso, in cui l’artista si descrive in soli dieci punti ma esaustivi. Nei primi nove mente in modo spudorato perché si presenta come ingegnere militare, anzi, come il più grande esperto di strumenti bellici. In realtà ha sempre lavorato nella bottega del Verrocchio e la sua esperienza nel campo delle macchine da guerra è alquanto ridotta: le sue conoscenze nell’ambito della tecnologia militare derivano dallo studio di testi specializzati.
Nel decimo punto dichiara di essere un artista e di poter realizzare la statua equestre a celebrazione della memoria di Francesco Sforza, padre di Ludovico il Moro. Il genio di Leonardo, oggi indiscutibilmente riconosciuto, non fu sufficiente ad aprirgli con facilità tutte le porte: in qualche modo, anche lui fu in alcuni momenti un “precario”, e dovette confidare nelle sue capacità di autopromuoversi.