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Oggi voglio parlarvi di ciò che accadde in Francia dopo Napoleone Bonaparte.

Durante la rivoluzione francese il re, Luigi XVI, era stato ghigliottinato; dopo la sua morte i monarchici di tutta Europa avevano idealmente eletto a successore al trono, col nome di Luigi XVII, il terzogenito del re Luigi Carlo, nonostante non vi fosse mai stata una incoronazione ufficiale. Il nuovo “sovrano”, tenuto prigioniero dai rivoluzionari, era morto nel 1795 alla tenera età di dieci anni a causa delle durissime condizioni della sua detenzione.

In seguito alla sconfitta di Napoleone salì quindi al trono il fratello minore di Luigi XVI, diventato re con il nome di Luigi XVIII. Alla sua morte, avvenuta nel 1824, gli succedette suo fratello Carlo X, il quale, volendo ripristinare la monarchia assoluta, restaurò integralmente le condizioni prerivoluzionarie.

Concesse al clero e all’aristocrazia molti privilegi, arrivando ad emanare la cosiddetta “legge del miliardo agli emigrati”, la quale stabiliva un risarcimento per tutti i nobili fuoriusciti dal territorio francese durante la rivoluzione.

Carlo X decise inoltre di revocare la carta costituzionale ottriata concessa da Luigi XVIII nel 1814.

Il 26 luglio 1830 il re emanò quattro decreti, le Ordinanze di Saint-Cloud, che restringevano il diritto di voto (escludendo la borghesia), sopprimevano la libertà di stampa applicando pesanti censure, scioglievano il parlamento e indicevano nuove elezioni. A causa di tali disposizioni il popolo parigino, capitanato dai borghesi, insorse. Alla fine delle “Tre gloriose giornate”, ovvero il 27, 28 e 29 luglio, Carlo X dovette fuggire in Inghilterra.

Salì allora sul trono Luigi Filippo, che regnò per diciotto anni e diede vita ad una monarchia costituzionale: il re era tale per volontà dei sudditi e la Costituzione era un accordo tra il sovrano e il Parlamento.

Il 22 febbraio 1848 in Francia scoppiò la terza rivoluzione popolare francese: Luigi Filippo abdicò in favore del nipote Luigi Filippo II.

L’Assemblea nazionale non accettò il nuovo sovrano e proclamò la Seconda Repubblica.

Il nuovo governo attuò una serie di riforme: liberò gli schiavi delle colonie, ridusse la giornata lavorativa a dieci ore e abolì la pena di morte; furono inoltre indette le prime elezioni a suffragio universale.

Il 4 novembre 1848 fu promulgata la nuova costituzione, la quale stabiliva la nascita di una repubblica democratica a suffragio universale e la separazione dei poteri.

Il 2 dicembre 1851 avvenne un colpo di stato ad opera di Luigi Napoleone Bonaparte, allora presidente della Repubblica francese. Un plebiscito approvò il prolungamento a dieci anni del mandato di presidenza e il 2 dicembre 1852 ebbe fine la Repubblica.

L’impero di Napoleone III durerà fino al 1870.

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