The Collage Post Foto di Pete Linforth da Pixabay 

The Collage Post

Prendete non una sola scatola di fazzoletti bensì due, perché oggi vi voglio parlare di una pietra miliare del balletto classico, ovvero Giselle. A causa della sua drammaticità, quest’opera si compone di soli due atti perché altrimenti gli spettatori potrebbero essere indotti al suicidio.

La storia è ambientata in un villaggio nella Renania medievale durante il periodo della vendemmia.

Il principe di Slesia, Albrecht, annoiato dalla vita di corte e non sapendo come passare il tempo, decide di spacciarsi per un contadino di nome Loys e prendere in giro la prima fanciulla che gli capita sottomano.

Il principe, vestito di stracci, arriva nel paesino vicino e incontra Giselle, che nel conoscerlo pensa di aver trovato l’amore e non immagina minimamente di essere vittima di un inganno.

I due prima ballano insieme poi sfogliano le margherite; Giselle è perdutamente innamorata e pensa già al matrimonio. Mi verrebbe da dire: “Cara Giselle, non è che se balli con un ragazzo e sfogli le margherite insieme a lui, quest’ultimo poi ti vuole necessariamente sposare!”.

La madre della giovane, dotata di quel sesto senso che hanno tutte le madri, avverte la figlia che Loys vuole ingannarla, ma Giselle come tutte le figlie fa spallucce.

Nel villaggio arriva, dopo una battuta di caccia, la corte, della quale fa parte anche la principessa Bathilde, fidanzata ufficiale di quella volpe del principe e dunque “rivale in amore” di Giselle.

Le due fanciulle si incontrano e la bontà di Giselle colpisce talmente la principessa che quest’ultima decide di regalarle una collana.

Giselle pensa che sia la sua giornata fortunata, visto che ha incontrato l’amore e ha ricevuto un dono dalla principessa; ma non sa che tutto ciò che le è accaduto è il preludio di una tragedia.

Intanto Hilarion, un guardiacaccia innamorato di Giselle, è roso dalla gelosia per la ragazza che non lo degna della minima attenzione e flirta con Loys. Sospettoso nei confronti di quest’ultimo, Hilarion, con la pazienza di un segugio, cerca qualcosa che possa screditarlo agli occhi della sua amata: trova infine la sua spada, che ne svela la vera identità. Grazie ad essa smaschera il principe davanti a tutti.

A questo punto qualsiasi ragazza “normale”, o forse dovremmo dire moderna, insulterebbe il principe, farebbe sapere alla sua fidanzata ufficiale cosa ha fatto il suo promesso sposo, racconterebbe l’accaduto a tutte le sue amiche – le quali a loro volta riempierebbero lui di insulti – e lo farebbe inseguire dai suoi parenti per punirlo di tanta insolenza.

Ma la nostra Giselle, che a quanto pare non aspira al matrimonio bensì alla santità, preferisce impazzire e morire di crepacuore, così da diventare subito beata.

Fin qui il primo atto, e se vi è sembrato triste è perché non sapete quanto lo sia il secondo, che si svolge nel cimitero del villaggio.

Hilarion piange sulla tomba di Giselle non sapendo che presto la raggiungerà nell’aldilà.

Intervengono infatti le Villi, creature magiche che di notte puniscono i traditori d’amore, e lo fanno danzare fino alla morte.

Arriva poi il principe, che cerca disperato la tomba di Giselle. Le Villi tentano di punire anche lui nello stesso modo ma lo spirito della fanciulla, la quale evidentemente vuole diventare santa subito, invece di unirsi a loro nel torturare il traditore – come peraltro farebbe qualsiasi ragazza che si senta presa in giro – decide di aiutarlo e lo strappa alla morte.

Infine si fa giorno, e il principe ormai salvo sposa la fidanzata ufficiale.

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