
The Collage Post Foto di RENE RAUSCHENBERGER da Pixabay
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Uno dei più grandi compositori di musica classica è stato Pëtr Il’ič Čajkovskij, che ha scritto opere immortali come Il lago dei cigni e Lo schiaccianoci, di cui fa parte lo splendido Valzer dei fiori.
In questo articolo però voglio parlarvi di un’altra sua composizione: l’Ouverture 1812. Tale data è famosa sia per il tentativo dell’esercito napoleonico di invadere la Russia sia per la guerra tra Regno Unito e Stati Uniti, scoppiata proprio in quell’anno.
Ma è al primo evento che Čajkovskij fa riferimento: con tale composizione vuole omaggiare la cacciata delle truppe napoleoniche dalla Russia.
Il 7 settembre, a Borodino, l’esercito francese incontrò le forze armate russe capitanate da Mikhail Kutuzov, le quali ebbero la meglio sulle truppe napoleoniche dal punto di vista strategico: allontanandosi dalla battaglia, che i francesi avevano vinto militarmente, i russi spinsero i nemici ad inseguirli.
Senza viveri e indebolite, le truppe francesi decisero di rifugiarsi a Mosca. Ad attenderle trovarono una città vuota e desolata, priva di qualsiasi genere di conforto. Messo in ginocchio dalle malattie e dal freddo, l’esercito di Napoleone abbandonò la Russia.
La composizione di Čajkovskij si ispira alla musica russa e all’inno francese.
Il brano inizia con il Tropario ortodosso orientale della Santa Croce (noto anche come “O Signore, salva il tuo popolo”), che è un canto della Chiesa russa ortodossa. Su queste note l’entrata in guerra viene annunciata alla popolazione russa, che si rifugia nella preghiera; segue un canto per propiziare il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica vengono anche raccontati nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.
Il brano prosegue con La Marsigliese che narra musicalmente l’avanzata delle truppe napoleoniche in Russia. Il contrasto tra l’inno francese e la musica popolare russa rappresenta invece il conflitto tra i due schieramenti.
La battaglia di Borodino viene rappresentata da cinque colpi di cannone, dopo i quali La Marsigliese trionfa sulla musica russa.
Segue una composizione dall’andamento discendente che descrive in note la ritirata dell’esercito francese da Mosca.
Concluso il conflitto si ritorna al canto iniziale, che culmina in altri undici colpi di cannone; echeggia infine la melodia di God Save the Tsar!, che rappresenta la vittoria della Russia.
L’intera composizione dura solo 15 minuti, che però sono carichi di energia e non privi di sorprese: le cannonate, infatti, vengono rese a volte con fuochi pirotecnici, altre con veri colpi di cannone o di fucile.