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“Le cinque spie di Cambridge”, ovvero i cinque agenti segreti doppiogiochisti che a partire dagli anni Trenta tradirono la Gran Bretagna per l’Unione Sovietica, sono: Kim Philby, Guy Burgess, Donald Duart Maclean, Anthony Blunt e John Cairncross.
Prima di proseguire con il racconto occorre fare una premessa.
All’indomani della prima guerra mondiale, in Gran Bretagna erano presenti due schieramenti politici: il Partito Conservatore, che rappresentava i cittadini animati dalla volontà di mantenere inalterate le differenze di classe, e il Partito Laburista, fondato su una opposta visione della società e orientato verso gli stessi ideali da cui era scaturita la Rivoluzione d’Ottobre.
Nel 1924 le elezioni in Gran Bretagna furono vinte dal laburista Ramsay MacDonald, che rimase in carica solo nove mesi in quanto i liberali gli ritirarono il loro sostegno quando lui decise di accordare un prestito al governo bolscevico. Tale comportamento dei liberali causò la caduta del governo, che ebbe come conseguenza uno sciopero generale.
In questo periodo, a Cambridge, il professore Maurice Dobb, con le sue lezioni a favore del comunismo, diede vita a una prima embrionale cellula comunista della quale entrarono a far parte diversi giovani, soprattutto in seguito al crollo della borsa di Wall Street nel ’29, che sembrava porre fine al capitalismo.
Fu alle lezioni di Maurice Dobb che Kim Philby e Anthony Blunt si conobbero e strinsero amicizia.
Blunt divenne membro di una associazione segreta chiamata “Apostoli”, della quale entrò a far parte anche Burgess che aveva una relazione con lui.
Burgess riuscì a sua volta a coinvolgere Donald Maclean e John Cairncross.
Nel 1933 Philby sposò la spia russa Alice (Litzi) Friedmann; questa lo mise in contatto con l’agente segreto Theodore Mally, che lo fece arruolare nel controspionaggio russo.
Il primo compito assegnato a Philby fu quello di recarsi a Londra e cessare ogni rapporto con gli esponenti della sinistra per entrare nel cuore politico del paese, ovvero negli ambienti di destra.
Sarà Philby a indicare Guy Burgess, Donald Duart Maclean, Anthony Blunt e John Cairncross come possibili agenti e consentire il loro ingresso nel KGB.
I cinque ragazzi da quel momento in poi finsero di essere esponenti di destra, riuscendo a ricoprire ruoli strategici e addirittura a infiltrarsi nei servizi segreti occidentali, dove continuarono a tessere abilmente trame segrete fino agli anni Cinquanta, quando furono scoperti.
Guy Burgess, Maclean e Philby fuggirono in Russia, dove sperimentarono il duro regime comunista. In Russia, comunque, i tre erano visti come eroi mentre nel Regno Unito venivano considerati ovviamente dei traditori.
Anche Blunt venne scoperto e fece i nomi di alcune spie russe in cambio dell’immunità. La notizia del tradimento di Blunt fu resa nota con la pubblicazione del libro di Andrew Boyle, Climate of Treason.
Blunt rimase nel Regno Unito.
Cairncross non confessò mai di essere una spia e finì i suoi giorni nel sud della Francia.