
The Collage Post
Santena sarà pure un paese piccolo ma ha anche una grande potenzialità di cui gli stessi abitanti non si rendono conto.
In questo posto, ricco di storia, c’è una forte commistione tra cultura piemontese e cultura calabrese.
In primavera il principe della tavola è l’asparago di Santena, chiamato da Cavour, in una lettera ad Al Johnston, “sorgente della prosperità di Santena”.
Grazie al terreno in cui viene coltivato, che è prevalentemente sabbioso, molto permeabile e con poco calcare, l’asparago di Santena ha un turione con apice appuntito e una lunghezza media di 22 cm; la parte colorata comprende circa il 65% della lunghezza totale, e il colore è verde inteso con sfumature violacee; ha un sapore più amaro rispetto agli altri asparagi.
In virtù delle sue caratteristiche l’asparago di Santena è un ingrediente perfetto per il risotto, perché tiene bene le lunghe cotture, non si sfalda facilmente e mantiene la consistenza.
Può anche essere servito con una salsa all’uovo senapata o usato per fare il tartrà (tipico budino salato della cucina povera piemontese), e ci sarebbero altri mille piatti che l’asparago di Santena riuscirebbe a valorizzare.
La raccolta dell’asparago avviene da aprile sino a metà giugno, e a maggio i santenesi, per celebrare la loro fonte di prosperità, festeggiano il Maggio Santenese.
La festa si svolge presso la famosa villa estiva del grande Cavour, dove tutt’oggi lo statista riposa, e offre la possibilità ai visitatori di assaggiare numerosi piatti a base di asparagi.
In autunno, invece, la regina è la zucca, che viene festeggiata a novembre.
Santena non promuove solo la cultura piemontese ma anche quella calabrese, difatti vi si svolge la festa dei santi Cosma e Damiano, fortemente voluta dai calabresi che negli anni ‘50 e ‘60 si sono trasferiti a Santena.
In questa occasione vengono promossi i prodotti tipici come il salsicciotto calabrese – vera e propria “punta di diamante” della festa – che può essere degustato nell’apposito padiglione.
Nella commistione tra usanze del Nord e del Sud si intravede quell’unità d’Italia che Cavour, lì sepolto nei pressi della villa di famiglia, contribuì a realizzare nel 1861.
Nel parco di Cavour, il 6 giugno di ogni anno, i santenesi celebrano l’anniversario della sua morte omaggiandone la tomba; seguono una commemorazione ufficiale e la degustazione dei prodotti locali. Vengono inoltre aperte le porte del museo dedicato alla famiglia Cavour.
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