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The Collage Post

Oggi voglio raccontarvi la storia delle “Hidden Figures”.

Vengono chiamate così le donne afroamericane che hanno collaborato attivamente e di nascosto al programma spaziale USA negli anni ’60, un periodo in cui negli Stati Uniti vigeva la segregazione razziale.

Queste donne lavoravano al Langley Research Center (LaRC), in Virginia, nell’Unità Computazionale dell’Area Ovest (West Area Computing Unit), con il compito di rifinire I calcoli matematici per le traiettorie spaziali; all’interno del centro erano quasi “invisibili” ma il loro contributo risultò fondamentale per vincere la corsa allo spazio che vedeva allora contrapposti gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.

Le donne di cui stiamo parlando sono: Katherine Johnson, Dorothy Vaughan, Christine Darden e Mary Jackson.

Katherine Johnson si è distinta per la precisione dei suoi calcoli applicati alla navigazione spaziale computerizzata e per il lavoro tecnico dirigenziale svolto nel corso di diversi decenni alla NASA. In precedenza, all’interno del NACA (l’ente nazionale da cui nacque la NASA nel 1958) si era occupata di calcolare le traiettorie delle orbite paraboliche e iperboliche, delle finestre di lancio e dei percorsi di ritorno di emergenza per numerosi voli; durante gli anni della corsa allo spazio partecipò al Project Mercury, che includeva le prime missioni NASA di John Glenn e Alan Shepard, e contribuì al calcolo delle traiettorie di inserzione lunare nei voli lunari del programma Apollo; il suo nome è legato infine al programma dello Space Shuttle e alla progettazione dei primi piani per la missione su Marte.

Dorothy Vaughan è stata una matematica e programmatrice. Per qualche tempo insegnò matematica alla R. R. Moton High School di Farmville, in Virginia, finché nel 1943 non iniziò a lavorare per il NACA, nella struttura oggi conosciuta come Langley Research Center (LaRC). Nel 1949 fu nominata responsabile ad interim della West Area Computers Unit, un gruppo di lavoro composto interamente da matematiche afroamericane, diventando la prima donna afroamericana a supervisionare un gruppo di dipendenti del centro.

Christine Darden è stata una matematica, ingegnere e analista dati che per ben 40 anni ha lavorato alla NASA dedicandosi in particolare alla ricerca sul regime supersonico e sul boom sonico. Dopo la laurea in matematica e alcuni anni di insegnamento alla Virginia State University, nel 1967 entrò a far parte del Langley Research Center. Conseguito, nel 1983, il dottorato in ingegneria alla George Washington University, pubblicò diversi articoli scientifici nel campo dell’ingegneria aeronautica. È stata la prima donna afroamericana a essere promossa al Senior Executive Service del Langley Research Center, il riconoscimento più alto nel servizio civile federale degli Stati Uniti.

Mary Jackson iniziò a lavorare per il NACA nel 1951, in qualità di “calcolatore” nella divisione West Area Computing. Frequentò corsi di ingegneria avanzata e nel 1958 diventò la prima donna afroamericana ingegnere della NASA. Dopo 34 anni di collaborazione con famoso ente spaziale Jackson ottenne il titolo di ingegnere più anziano.Accettò una retrocessione, rispetto al ruolo ricoperto, per diventare manager sia del Federal Women’s Program, nell’Office of Equal Opportunity Programs della NASA, sia dell’Affirmative Action Program. In questo ruolo, ha operato attivamente per garantire pari diritti alle donne nelle carriere scientifiche, ingegneristiche e matematiche della NASA, favorendone l’assunzione e la promozione.


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