
The Collage Post Foto di Ambady Sasi da Pixabay
The Collage Post
Il 6 aprile 1933 l’ufficio stampa e propaganda dell’Associazione studentesca della Germania promuoveva una campagna di “purificazione” della cultura tedesca, dichiarando di voler distruggere con il fuoco i libri contenenti ideologie contrapposte alla cultura della Germania nazista.
L’8 aprile dello stesso anno l’associazione studentesca elaborava 12 “tesi”, nelle quali si dichiarava che la nazione aveva bisogno di difendere e ripulire la propria cultura dall’influenza delle altre.
Il culmine di tale propaganda si raggiunse il 10 maggio 1933, quando le autorità della Germania nazista organizzarono dei roghi per bruciare i libri non conformi all’ideologia nazista.
I falò furono preceduti da un discorso nel quale si affermava che il fuoco era un ottimo modo per eliminare lo spirito maligno del passato.
Quella notte gli studenti diedero vita a lunghe fiaccolate che, dopo aver attraversato la città, raggiunsero i luoghi dei roghi. Qui, alla presenza di docenti e rettori universitari, gli studenti bruciarono più di 25.000 volumi di libri “non tedeschi”, dando iniziò alla censura di stato.
Delle orchestrine allietarono con la musica lo “spettacolo” dei libri in fiamme.
Non si bruciarono solo libri ebraici ma vennero colpite tutte le culture e le idee divergenti dal pensiero del regime nazista.