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Un tema assai controverso e dibattuto da molti anni è quello della “malattia professionale”.

Occorre fare una prima distinzione tra “malattia professionale” e “malattia correlata al lavoro”.

Con la prima espressione si indica qualunque malattia contratta dal lavoratore in occasione dello svolgimento della sua attività professionale e che è dovuta all’esposizione nel tempo a fattori presenti nell’ambiente dei luoghi in cui opera.

Si parla invece di malattia correlata al lavoro per fare riferimento a qualunque patologia causata o aggravata da fattori ambientali nel luogo di lavoro: in questo caso la malattia ha cause complesse, che riguardano una combinazione tra elementi professionali e non.

Per quanto riguarda le malattie professionali, le normative europee ne forniscono un elenco e disciplinano l’introduzione di regole in materia di risarcimento danno, prevenzione e raccolta di dati statistici, oltre a fornire le linee guida con i criteri diagnostici utili a riconoscere una malattia sul lavoro come patologia professionale da includere negli elenchi.

Le malattie che possono insorgere sono molteplici: tumori, disturbi respiratori o cardiovascolari, malattie della pelle, disturbi muscolo-scheletrici e problemi di salute mentale. L’esposizione a determinate sostanze può peggiorare o far insorgere patologie che portano il lavoratore a non poter svolgere più le proprie mansioni.

I lavoratori che operano in determinati settori, quali l’assistenza sanitaria e i servizi veterinari, l’agricoltura, la gestione delle acque reflue e i laboratori, sono particolarmente esposti al rischio di contrarre patologie derivanti da agenti biologici come virus, batteri, funghi e parassiti, che possono provocare malattie infettive, allergie e tumori.

Questi ultimi sono tra le malattie professionali maggiormente diffuse, e si manifestano quando il soggetto è esposto a radiazioni, stress e altri fattori legati all’organizzazione e alle condizioni lavorative.

Appositi programmi di sorveglianza possono identificare i settori lavorativi che mettono a rischio la salute dei dipendenti e l’evoluzione delle patologie lavorative in caso di esposizione a sostanze tossiche.

Le persone ammalate o in processo di guarigione dal cancro che ritornano sul posto di lavoro devono riprendere l’attività in modo graduale e affrontare un lungo processo di riabilitazione.

Molto spesso le malattie professionali sono causa di contrasti tra il lavoratore e il datore di lavoro: capita persino che il lavoratore sia costretto alle dimissioni.

Per questo, nel caso di insorgenza di patologie professionali, si consiglia sia al dipendente che al datore di lavoro di consultare un avvocato specializzato in simili controversie. Questo permetterà a entrambi di tutelarsi da eventuali cause legali.

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