
The Collage Post Foto di skeeze da Pixabay
The Collage Post
Via col vento è uno dei libri più famosi al mondo anche grazie alla trasposizione cinematografica del 1939.
Il romanzo non solo racconta la vita amorosa dei personaggi, ma tratta anche temi molto importanti come la guerra di secessione degli Stati Uniti e la conseguente abolizione della schiavitù. Più in generale, tuttavia, il libro tratta di resilienza.
La storia inizia nell’aprile 1861 a Tara, una piantagione di cotone nello stato della Georgia, di proprietà della famiglia O’Hara.
L’autrice descrive molto bene la vita dei proprietari delle piantagioni, che si svolge tra feste e divertimenti – qualcosa di simile a ciò che accade nel Gattopardo – come si confà ad una classe sociale elevata: nella prima metà dell’Ottocento l’economia del Sud degli Stati Uniti si fondava infatti proprio sulla coltivazione del cotone.
Grande rilevanza ha il tema della guerra: è questa la prima parola che viene pronunciata, ripetutamente, della protagonista (“guerra, guerra, guerra”).
L’autrice introduce così il contesto storico: mentre il presidente pro tempore degli Stati Uniti, Abramo Lincoln, dichiarava di voler abolire la schiavitù, gli stati del Sud pensavano ad una guerra necessaria e “giusta”, che consentisse loro di conservare la manodopera gratis, ovvero gli schiavi, nelle piantagioni di cotone.
Per i giovani del Sud degli Stati Uniti la schiavitù era qualcosa di normale. Scoppiata la guerra di secessione, l’autrice ci mostra il loro entusiasmo all’idea di andare a combattere al fronte perché sono ignari di cosa li aspetta.
Oltre a provocare innumerevoli vittime, la guerra di secessione ha determinato un modo diverso di combattere, lasciando in eredità innovazioni sul piano strategico.
Se fino ad allora la migliore difesa era l’attacco, in questo conflitto cominciano ad essere costruite le prime trincee allo scopo di diminuire le perdite.
Le navi, che prima erano in legno, diventano di acciaio laminato, sebbene ancora con uno scafo in legno. Viene costruito in questo periodo un prototipo di sottomarino.
Per la prima volta nella storia i fotografi immortalano le vittime della guerra e pubblicano le loro foto sui giornali.
Finita la guerra, i protagonisti del romanzo, che avevano conosciuto una Georgia ricca e florida, vedono ora il loro mondo andare “via col vento” e devono rimboccarsi le maniche per riuscire a sopravvivere.
A tale proposito l’autrice del libro scrive di Rossella e delle sue sorelle che si trovano a lavorare come braccianti nella propria piantagione di cotone, fatto prima di allora impensabile.
I protagonisti si adattano, chi più chi meno, alla nuova condizione di povertà dovuta alla guerra, combattono e riescono a risollevare le proprie sorti, ma pensano con malinconia al loro mondo perduto.
Il destino beffardo fa sì che i protagonisti non possano godere appieno della gioia di essere sopravvissuti alla guerra in quanto perdono genitori, figli, coniugi e amici cari.
Questo romanzo ci presenta personaggi resilienti, capaci di affrontare positivamente i cambiamenti spiacevoli e le difficoltà che la vita pone sul loro cammino, invitandoci implicitamente a fare lo stesso.